Avezzano (L’Aquila), 4 novembre 2011 – Portata a termine un’operazione antidroga della polizia nel Fucino ed emesse dalla Procura di Avezzano dodici misure cautelari nei confronti di sette marsicani, prevalentemente celanesi, alcuni dei quali dipendenti del Cam (Consorzio acquedottistico marsicano) e cinque stranieri marocchini. Alcuni stranieri sono ancora ricercati. Il blitz e’ scattato nelle prime ore della mattinata quando gli agenti del commissariato di Avezzano, agli ordini del vicequestore aggiunto, Marco Nicolai, in collaborazione con il personale della Squadra Mobile della Questura dell’Aquila, al termine di una lunga e laboriosa indagine condotta dalla squadra anticrimine.
Il Gip, Paolo Andrea Taviano, ha disposto la custodia cautelare in carcere per Massimo Barbarossa, 40 anni, di Avezzano, residente a Celano, e Rahhal Limouri, 30 anni, marocchino, irregolare sul territorio nazionale, e per altri quattro extracomunitari, di cui uno gia’ espulso dal territorio nazionale. Sono stati notificati anche un divieto di dimora, due obblighi di firma e denunciate in stato di liberta’ altre quattro persone. L’operazione e’ scattata dopo diversi mesi di intercettazioni e appostamenti che avevano portato a scoprire un traffico di sostanze stupefacenti.
Gli scambi, secondo quanto emerso dalle indagini, avvenivano prevalentemente nel Fucino, in particolare nella zona di Strada 40, nella zona del Comune di Luco dei Marsi. L’inchiesta sarebbe partita per un tentativo di estorsione e poi avrebbe acquisito una portata diversa facendo venire alla luce un traffico di sostanze stupefacenti, principalmente cocaina. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa nella tarda mattinata di oggi.
L’operazione, denominata “Change the lights”, ha avuto inizio nell’autunno del 2009 dopo il tentativo di estorsione nei confronti di un dirigente di un ente pubblico. L’estorsore, Barbarossa, dipendente del Cam, a giugno 2010, veniva denunciato alla Procura della Repubblica di Avezzano. Da tale procedimento, che sta seguendo un iter diverso, sono venuti alla luce elementi tali da portare al compimento di una ulteriore indagine, nella quale e’ emerso che l’operaio del Consorzio, in qualita’ di dipendente del Cam e incaricato di pubblico servizio, aveva compiuto numerosi reati tra i quali truffa, corruzione e peculato: durante l’orario di servizio, dopo aver timbrato il cartellino, si recava nella propria autofficina a svolgere dei lavori privati, si appropriava di materiali di proprieta’ del Consorzio, del valore di migliaia di euro, che venivano rivenduti, ed inoltre, dietro compenso, ometteva di segnalare al Cam la sottrazione di acqua da parte di un utente abusivo.
Sono stati denunciati a piede libero i complici di tutti questi reati: D.S.G., sessantenne avezzanese, S.G., sessantatreenne avezzanese, al quale veniva notificato un divieto di dimora nel Comune di Celano, e T.M., quarantaduenne romano residente a Celano, anch’egli dipendente del Cam, difeso dall’avvocato Loreto Ruscio, il quale veniva sottoposto ad obbligo di firma presso il Commissariato. Barbarossa e’ accusato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, in quanto in diverse occasioni cedeva cocaina a terze persone, in concorso con B.F., ventottenne avezzanese, difeso dall’avvocato Antonio Milo, denunciato in stato di liberta’, R.V. trentenne avezzanese, sottoposto ad obbligo di firma, ed alcuni cittadini marocchini. Limouri e Barbarossa sono stati rinchiusi nel carcere di Avezzano.
Nel corso delle prime perquisizioni operate durante la mattinata, venivano sequestrate banconote per la somma di circa tremila euro, oltre ad una modica quantita’ di sostanza stupefacente; diversi cittadini extracomunitari venivano controllati, alcuni dei quali risultati irregolari sul territorio nazionale, la cui posizione e’ ora al vaglio del personale dell’Ufficio Stranieri. Durante il corso dell’operazione, coordinata dai Sostituti Procuratori della Procura della Repubblica di Avezzano Guido Cocco e Federica De Maio, sono stati sequestrati circa 500 grammi di hashish e 20 di cocaina, sette persone sono state arrestate in flagranza di reato, e sono stati inoltre identificati oltre 20 assuntori, per i quali e’ stato avviato il procedimento amministrativo al Nucleo Operativo Tossicodipendenze dell’Aquila.