L’Aquila, 29 ottobre 2011 – “Mia madre diceva che gli scienziati erano i ‘dottori della Terra’. Prima della riunione c’era apprensione, stavamo sul chi vive, poi siamo stati rassicurati e abbiamo abbassato moltissimo il livello di guardia“.
E’ il racconto di Marco Castellano, uno dei cinque testi ascoltati oggi assieme al fratello Fabrizio nell’ambito del processo alla commissione Grandi rischi. I due, originari della frazione aquilana di Tempera, hanno perso la madre nel sisma del 6 aprile 2009 e sono tra coloro che hanno sporto denuncia verso i componenti della Commissione, dando il via all’inchiesta della procura.
Altro interrogatorio molto serrato, durato pure un’ora e mezza come il primo, quello a Gianfranco Di Marco, che nel sisma ha perso la madre, la sorella e il nipote nei crolli della frazione di Onna. “Mia madre e’ stata ritrovata schiacciata dal materasso perche’ il letto si era chiuso, mia sorella e mio nipote li hanno ritrovati dal piano di sotto al piano di sopra”, ha ricordato, visibilmente provato.
Sui motivi della sua denuncia, “l’ho fatta perche’ siamo stati rassicurati dalla Protezione civile e dalla Grandi rischi. Mia sorella e mia madre – ha ricordato – mi dissero di aver sentito la Stati e Barberi – all’epoca assessore regionale alla Protezione civile e presidente della Commissione grandi rischi – in televisione che rassicuravano sui rischi che c’erano”.
Di Marco ha fatto specifico riferimento anche a De Bernardinis che nella “famosa intervista di Colacito che era un normale sciame sismico, che c’era un normale rilascio di energia. Colacito gli chiese se si poteva bere un bicchiere di Montepulciano e lui lo rassicuro'”.
IL VIDEO DELL’INTERVISTA DI COLACITO A DE BERNARDINIS