WWF, Animalisti italiani e Lega per l’abolizione della caccia, chiedono l’immediata esecuzione dell’ordinanza di sospensiva del Tar Abruzzo che ha “censurato i punti piu’ importanti del calendario venatorio approvato dalla giunta regionale”. Secondo le tre associazioni il Tribunale amministrativo ‘ha sospeso il cuore del calendario venatorio, vale a dire, orari periodi e modalita’ di caccia’ e, dunque, “senza la riformulazione dei punti bocciati non si puo’ andare a caccia”.
Per questo ieri hanno inviato una diffida al presidente della Regione Gianni Chiodi, all’assessore regionale Mauro Febbo, al direttore della direzione agricoltura e al responsabile dell’ufficio caccia. Gli ambientalisti hanno evidenziato che per 27 specie, quasi tutte quelle cacciabili, la Regione ha aperto la caccia con periodi difformi dalle indicazioni dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca dell’ambiente (Ispra) “senza dare, secondo l’ordinanza del Tar, adeguata motivazione scientifica a tali importanti scostamenti”.
Secondo le associazioni la Regione per le specie indicate deve chiudere la caccia anticipatamente rispetto al calendario adeguandosi anche alle indicazioni dell’Ispra sulle modalita’ di caccia. Gli ambientalisti sono intervenuti anche sulla questione della creazione dell’Osservatorio faunistico regionale sostenendo che “la struttura nasce strumentalmente per cercare di autocertificare la bonta’ dell’operato della giunta senza avere controlli esterni” e che “e’ palese la volonta’ di far nascere un Osservatorio piegato agli interessi dei cacciatori”.