Intercettazioni, divieti di pubblicazione e carcere per i giornalisti. “Aleggia il puzzo di squallida parodia di dittatura. Senza intercettazioni la cricca del terremoto avrebbe fatto fortuna”
“Siamo asfissiati, oramai, dal puzzo di dittatura che aleggia ovunque e che non ci si preoccupa più neppure di tentare di nascondere con un qualche ‘deodorante’ a poco prezzo. Ed è una squallida parodia di dittatura, in cui spadroneggiare è solo a beneficio di pochi a cui non interessa assolutamente nulla di distruggere quel che hanno per le mani, e che dovrebbero governare in maniera meno scellerata… quantomeno per garantirsi di continuare ad avere il giocattolo più a lungo possibile.
In Italia si passa il tempo ad inventare nuovi metodi per coprire in ogni modo gli intoccabili signori incollati alle poltrone, ma intanto ai veri problemi dei cittadini chi accidenti ci pensa?”.
Come non ricordare a “noi” aquilani” che senza intercettazioni non avremmo mai saputo che, mentre il mondo ci crollava addosso e molti piangevano i loro cari, qualcuno sopra le nostre disgrazie “rideva” oppure, è storia di pochi giorni fa che “altri soggetti” volevano effettuare operazioni corsare, incassare i soldi sui fondi del terremoto e poi sparire.
Non vi sono parole per commentare il voto in Commissione Giustizia dove sono stati approvati 2 emendamenti, da parte della maggioranza di Governo, che da una parte prevedono il carcere per i giornalisti che pubblicano intercettazioni “irrilevanti” e dall’altro vietano la pubblicazione delle intercettazioni fino alla cosiddetta udienza filtro.
Nessuno ci toglierà dalla testa che l’intenzione della “maggioranza politica” sia quella di abbattere, uno dopo l’altro, gli ostacoli che si parano davanti a chi pretende di vivere al di sopra di ogni buona regola, tra i quali il sistema dell’Informazione, la Magistratura e le Forze dell’Ordine, sono certamente i più efficaci. Non a caso sono queste le categorie che subiscono quotidianamente attacchi furiosi e deliranti da parte di politici ipocriti troppo preoccupati, sembrerebbe quasi, di potersi un giorno trovare nei guai….
Il COISP, non vuole credere che l’unico pensiero di molti sia quello di rendere ancora più difficile e diabolico perseguire certi milord in giacca e cravatta ma tutti sanno che, tanto per cominciare, ci sono presupposti di Legge ben precisi per essere intercettati e che gli operatori della Sicurezza e della Giustizia non sono certo idioti senza scrupoli che se ne vanno in giro a rovinare la gente perché non hanno un accidenti a che pensare – nonostante il messaggio devastante che certi politici vogliono far passare -, né tantomero hanno tempo e risorse da dedicare a intercettazioni inutili e pruriginose E’ forse questo il problema? La regola è sempre e solo quella semplice che tutti conoscono: chi non ha nulla da nascondere non si preoccupa!
Siamo più che certi che ogni cittadino lo condivide. ed è per questo che ci rivolgiamo ai Parlamentari Abruzzesi affinché non votino il “testo” così come è uscito dalla Commissione Giustizia, il COISP e gli aquilani non lo capirebbero.
L’Aquila 7 ottobre 2011
Santino Li Calzi – Coisp L’Aquila (Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia)