“Non avevo motivo per non fidarmi. Nella fondazione Abruzzo solidarieta’ e sviluppo c’erano i vescovi e associazioni non profit. Lo stesso ministro Giovanardi era a conoscenza della struttura”. E’ quanto ha ribadito stamane l’ex assessore regionale e provinciale a Mimmo Srour, nel corso dell’interrogatorio con il pm Antonietta Picardi. Srour alla presenza dell’avvocato di fiducia, Paolo Vecchioli, ha spiegato i suoi rapporti con la Fondazione finita nella bufera dopo gli arresti domiciliari di Fabrizio Traversi e di Gianfranco Cavaliere per una presunta truffa sui fondi per il sociale (12 milioni di euro) destinati alle popolazioni colpite dal terremoto del 6 aprile 2009.
Nel colloquio, durato piu’ di 3 ore, il politico ha risposto al pubblico ministero si quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche e, in particolare, sul suo ruolo nell’ingresso della Provincia nella Fondazione. “Rifarei qualunque cosa per promuovere i piccoli comuni”, ha detto Srour al termine dell’interrogatorio. “Io mi fidavo dei vescovi. E, per giunta, la delibera sull’ingresso della Provincia nella Fondazione non e’ stata presentata da me ma dall’ufficio di presidenza”. Srour fa riferimento alla delibera 32 del 22 luglio 2010.
“Quando e’ stata votata – ha aggiunto l’ex assessore provinciale – io mi trovavo a Roma. Al telefono mi venne detto che c’erano stati problemi con la maggioranza, mentre la minoranza si era astenuta”. “C’e’ una intercettazione telefonica – ha detto l’avvocato Vecchioli – tra il mio cliente e Cavaliere in cui quest’ultimo senza mezzi termini sollecitava Srour ad avere un occhio di riguardo sulla vicenda della Fondazione. Ebbene Srour gli ha risposto che c’era da rispettare le regole”. Sempre stamane gli avvocati Attilio Cecchini ed Angelo Colagrande rispettivamente legali di Gianfranco Cavaliere e Fabrizio Traversi hanno presentato istanza per la revoca dei domiciliari.