A 95 anni e’ accusato del crollo di un edificio del quale fu committente e dovra’ comparire in tribunale. Si tratta di Luigi Marrone, imputato per l’ecatombe in via Poggio Santa Maria, in centro storico all’Aquila, dove morirono 19 persone. Ma secondo il perito nominato dal Tribunale, l’anziano non puo’ stare in giudizio per una serie di problemi di salute. La perizia depositata stamane, verra’ discussa nell’udienza del 25 novembre data in cui si concedera’ una proroga di altri sei mesi per verificare se le condizioni dell’unico imputato possono migliorare con il passare del tempo.
L’anziano imprenditore di Scoppito (L’Aquila) e’ l’unico sospettato solo perche’ l’unico ancora in vita tra le persone che secondo la procura avrebbero avuto responsabilita’ nella realizzazione del palazzo. Si tratta di architetti e ingegneri che sono morti diversi anni fa.
Per Marrone i reati ipotizzati sono quelli di omicidio colposo plurimo e lesioni gravi. Negli anni Sessanta, Marrone era committente e intestatario della concessione del palazzo di quattro piani. Quindici le parti civili, compreso il Comune dell’Aquila, che ha chiesto un risarcimento di un milione di euro. I racconti dei pochi superstiti sono stati terribili: una studentessa riminese di 20 anni, Eleonora Calesini, fu estratta viva dopo quasi due giorni dal crollo.
La perizia del Pm sostiene che alla base del crollo ci sono difetti nella progettazione, uso di materalii scadenti, la controperizia della difesa, disposta su iniziativa degli avvocati Ernesto Venta e Massimiliano Venta contempla altre considerazioni di segno opposto.