“In questura sono stato edotto di essere persona sottoposta ad indagini”. Lo svela su Facebook Maurizio Acerbo, consigliere regionale di Rifondazione comunista, che sabato scorso ha organizzato una manifestazione di protesta in piazza Primo Maggio deve era in corso il concorso Miss Grand Prix e Mr Italia a cui doveva partecipare il giornalista Emilio Fede (in qualita’ di presidente di giuria), che poi pero’ non ha raggiunto Pescara.
Acerbo spiega su Facebook di essere sottoposto ad indagini perche’ avrebbe omesso di avvisare l’autorita’ locale di pubblica sicurezza “violando, con la propria condotta, il disposto di cui all’articolo 18 del T.U.L.P.S. (Regio decreto 18/6/1931 n. 773”.
Dopo averlo saputo il segretario regionale del Prc, Marco Fars ha espresso “solidarieta’” nei confronti di Acerbo, “posto sotto indagine per indignazione non autorizzata”, si legge in una nota. “La giusta e legittima indignazione per la prevista presenza di Fede espressa da Acerbo e da tanti cittadini e’ stata una doverosa azione civile – sostiene Fars.
Ricordiamo infatti che Fede e’ indagato per induzione e favoreggiamento della prostituzione e dunque non propriamente la migliore figura a cui affidare una presidenza di giuria. Ci stupisce che la questura di Pescara abbia proceduto nei confronti di Acerbo senza nemmeno una denuncia di parte. In tanti anni a Pescara non era mai accaduto, anche a fronte a ben altre contestazioni.
Evidentemente oggi in Italia si e’ imposto un clima teso a criminalizzare chi dissente anche in forma pacifica e civile. Invitiamo i cittadini, le associazioni, le forze politiche e sociali – continua Fars – a far sentire la propria voce prima di finire tutti accusati di indignazione non autorizzata”.