Il pm del tribunale di Pescara, Gennaro Varone, ha chiuso l’inchiesta su una presunta truffa nella ricostruzione post terremoto a Torre de’ Passeri (Pescara). In totale sono 13 gli indagati, che devono rispondere, a vario titolo, di falso ideologico e truffa.
Tra gli indagati le sette persone finite il 14 marzo scorso agli arresti domiciliari: Paolo Arditi, 62 anni di Manoppello (Pescara), responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Torre de’ Passeri (Pescara); Giuseppe Arditi, 35 anni, di Popoli (Pescara);
i due imprenditori, Lucio Marsili, 42 anni di Petranico (Pescara), e Romolo Pasquale De Angelis, 46 anni, di Torre de’ Passeri (Pescara); il geometra Michele Pace, 51 anni, di Pianella (Pescara); e gli imprenditori Urim Muca, 40 anni, albanese, e Fernando Del Rossi, 55 anni, di Pescosansonesco (Pescara). Gli altri indagati, tutti imprenditori, sono: Mario Franco Di Battista, 57 anni, di Pescara; Cesidio Epifanio, 34 anni, di Torre de’ Passeri; Umberto Coppola, 63 anni, di Torre de’ Passeri; Serhan Sakiri, 30 anni, residente a Tocco da Casauria; Alberico Trifone, 41 anni, di Torre de’ Passeri; Tina Minuta Zaharia, 39anni, nata in Romania e residente a Torre de’ Passeri.
Secondo l’accusa sarebbero state gonfiate fatture per lavori di ricostruzione nelle case private o per lavori inesistenti. I danni allo Stato ammontano a circa 450 mila euro. (AGI)