“I dati presentati nello studio allegato alla lettera del 14 luglio 2011 (Pil Comunale, disoccupazione provinciale,numero di imprese) non appaiono comprovare sufficientemente l’effettiva gravità e criticità della situazione economica nell’area proposta quale Zona Franca Urbana (ZFU), ossia il Comune dell’Aquila, tali da rendere necessaria la misura in oggetto.
In particolare, da un lato i dati economici forniti non delineano una situazione drammaticamente diversa da quella del resto del paese, e dall’altro essi non interessano esclusivamente l’area identificata per la ZFU, ossia il comune della città dell’Aquila”.
E’ quanto si legge tra l’altro nella lettera inviata il 12 settembre dal capo unità della direzione generale Aiuti di stato della Commissione Europea, Blanca Rodriguez Galindo, alla Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione Europea. Con la lettera sono concessi 20 giorni di tempo, dalla data della lettera, per fornire integrazioni supplementari, alla ricezione delle quali inizieranno i due mesi di tempo per la decisione definitiva.
La lettera della commissione europea del 12 settembre 2011
STEFANIA PEZZOPANE: FORNITI DATI PRE-TERREMOTO, E DELLA PROVINCIA INVECE DEL COMUNE
“Sulla zona franca solo chiacchiere e distintivo. Dopo due anni e mezzo dal terremoto arriva la stroncatura della Commissione Europea, che boccia l’operato di governo e regione. La documentazione da loro fornita e’ talmente carente e insoddisfacente, che addirittura la Commissione Europea avanza dei dubbi sulla necessita’ della Zona Franca, che appare “non tanto un obiettivo di sviluppo sociale, quanto un obiettivo di sviluppo regionale”. Lo afferma in una nota Stefania Pezzopane, assessore comunale e responsabile nazionale del Pd sulla ricostruzione post-sisma. “E ancora – ha proseguito la Pezzopane – la documentazione ricevuta sinora non fornisce elementi sufficienti per dimostrare la necessita’, l’appropriatezza e la proporzionalita’. E questo non perche’ a L’Aquila non ci sia la necessita’ della Zona Franca, ma perche’ i dati inviati da chi ci governa non “sono sufficienti a comprovare l’effettiva gravita’” proprio a L’Aquila. Sono stati inviati infatti i dati economici pre-terremoto, dai quali la situazione aquilana non appare molto diversa da quella nazionale. Ma non basta. L’Europa bacchetta governo e regione perche’ i dati trasmessi non interessano il comune dell’Aquila, ma l’intera provincia.
In sostanza – ha detto sempre l’assessore comunale – la Commissione ritiene che dalle carte in suo possesso “non sussiste alcuna certezza sulla necessita’ degli aiuti”. Pensate in che mani siamo. Francamente non so se si tratta di incapacita’ e di inadeguatezza politica, oppure se stanno facendo melina, perche’ gli interessi sull’Abruzzo sono altri. Non a tutti potrebbe interessare che L’Aquila ottenga la Zona Franca. In questi due anni e mezzo non solo non c’e’ stato un lavoro di pressing politico, ma addirittura neanche un adeguato lavoro di supporto tecnico. Un’istruttoria fatta con i piedi. Per non parlare dell’ennesima brutta figura che si fa con l’Europa in un momento in cui il nostro paese ha gia’ perso parecchia credibilita’.
Abbiamo ascoltato tante assicurazioni sull’imminenza dello strumento economico, da parte di tutti. Ricordo che prima delle elezioni provinciali De Matteis dichiaro’ di schierarsi con il candidato Del Corvo, perche’ Chiodi gli aveva assicurato che la Zona Franca era ad un passo. Ci hanno preso solo in giro. E continuano a farlo, a giudicare dai tentativi di Chiodi di rassicurare gli animi, anche dopo la divulgazione della nota. Poiche’ ci sono ancora 20 giorni di tempo chiediamo che si metta in piedi uno staff di persone esperte e capaci, che lavori con trasparenza e con competenza. Non lasciamo le carte nella mani di qualche cialtrone che lavora con grossolanita’ o addirittura in malafede”.