Un nota di Agea (agenzia giornalistica economica d’Abruzzo).
Ancora bollette finte all’Aquila.
Enel Gas sta inviando fatture di finto conguaglio ai terremotati per un ammontare medio di 300 euro ciascuna e sul periodo “anno 2008 + anno 2009”.
Al numero verde spiegano che fino al 9 aprile gli Aquilani avevano pagato consumi stimati (cioè presunti in base al consumo medio) e che ora devono pagare i consumi rilevati (cioè quelli che risultano dalla lettura del contatore).
Va sollevato, invece, che:
– gli aquilani il consumo rilevato lo hanno già pagato con le fatture precedenti ad oggi, come risulta dalle stesse che esplicitamente recitano “consumo rilevato”
– moltissimi contatori sono inaccessibili perché sotto le macerie mentre gli altri si trovano nelle case, disabitate e chiuse, nelle quali è impossibile accedere: è evidente l’impossibilità di aver eseguito una seconda lettura
– le fatture inoltrate sono tutte dello stesso tenore e dello stesso importo medio: fatte in serie
Ebbene, tutto il mondo sa che L’Aquila è stata travolta da un terremoto senza precedenti, ma l’Enel, evidentemente lo ignora perché dice che:
– gli aquilani devono esibire il dettaglio, badare bene non soltanto la fattura, ma il dettaglio delle fatture precedentemente pagate onde dimostrare di aver pagato il consumo rilevato e non quello presunto
– i consumi sono soggetti a fattura fino ai 5 anni successivi alla cessazione del contratto: fino a quel momento gli utenti sono sotto tiro
E’ evidente, allora, che gli utenti devono conservare fattura e dettagli di consumo, cioè ben numero 3 fogli per ogni fattura per 5 anni. E che i terremotati che hanno lasciato tutto questo tesoro sotto le macerie hanno commesso una grave mancanza.
A qualcuno potrebbe sembrare una truffa ragionata e che le associazioni di categoria potrebbero ben agire legalmente contro Enel Gas ma, poiché l’Ente erogatore è conosciuto come preciso e puntuale viene da pensare ad un errore madornale.
Pertanto, i cittadini chiedono all’Enel di emettere pubblica rettifica o comunicazione scritta ai singoli utenti onde evitare che gli anziani continuino a pagare bollette mai dovute (come sta già accadendo) e che quanti sono ancora in età da lavoro trascorrano giornate intere presso gli uffici Enel dove accontentarsi di una giustificazione a voce.
Per ultimo ma non meno importante, per evitare future cartelle esattoriali a 4 cifre o scoprire le automobili sotto sequestro per un presunto mancato pagamento. Sappiamo tutti che prima si paga il dissequestro, per riavere l’uso dell’auto oggi vitale all’Aquila, e poi si intenta causa per dimostrare l’infondatezza del provvedimento. Tutti danni per i quali fin d’ora è legittimo chiedere giusto risarcimento a chi li provoca.