Lavitola-Berlusconi. Spunta Amicone negli Sms. L’IDV: Chiodi spieghi l’incarico all’Arta

“Ora che sappiamo che il latitante Lavitola e’ il gancio di Amicone con il PdL e con Chiodi e visto che Amicone non e’ un esperto in materie ambientali, Chiodi deve spiegare agli abruzzesi perche’ lo ha nominato alla Direzione Generale dell’ARTA.
Se non lo fara’, ci penseremo noi”. E’ quanto dichiarano Carlo Costantini, capogruppo IdV in Consiglio regionale, e Cesare D’Alessandro, vice capogruppo IdV, sulle intercettazioni tra Lavitola e Mario Amicone pubblicate dagli organi di informazione.
Sulla questione interviene anche il senatore Alfonso Mascitelli, segretario regionale dell’IdV, che dichiara: “Se dovessero essere confermati i contenuti delle intercettazioni, ci troveremo di fronte ad un fatto di gravita’ inaudita.
Il Direttore generale di un ente regionale, che ha compiti di grande responsabilita’ strategica, deve essere come la moglie di Cesare: al di sopra di ogni sospetto e dubbio. Se fossimo in un paese normale non avremmo dubbi sulle immediate dimissioni di Amicone dall’Arta; visto, pero’, che e’ tutt’ora in buona compagnia di esponenti del centrodestra coinvolti, a vario titolo, in vicende e scandali giudiziari e’ facile immaginare che continuera’ a restare al suo posto con un lauto stipendio, pagato con le tasse degli abruzzesi ed i favori di Lavitola”.

UDC: AMICONE FUORI DAL PARTITO DA SETTEMBRE 2008

In riferimento a quanto pubblicato stamani da alcuni quotidiani nazionali nell’ambito delle intercettazioni telefoniche sul caso Tarantini, l’ufficio stampa Udc precisa che “il direttore generale dell’Arta Abruzzo, Mario Amicone, non fa piu’ parte dell’Udc dal settembre 2008”. “Nelle elezioni regionali abruzzesi dello stesso anno – prosegue la nota centrista – Amicone e’ stato tra i promotori della lista ‘Rialzati Abruzzo’ a sostegno del futuro presidente Gianni Chiodi, contrapposto all’allora candidato del centrosinistra Carlo Costantini e a quello dell’Udc Rodolfo De Laurentiis”.

PRC, AMICONE SCAMBIA SMS CON LAVITOLA, SI DIMETTA
“Stamattina i lettori del Corriere della Sera hanno potuto leggere a pagina 3 lo scambio di sms tra l’ex-consigliere e assessore regionale e neonominato direttore generale dell’ARTA Mario Amicone e l’ormai famigerato Valter Lavitola”. A parlare e’ il consigliere regionale di Rifondazione, Marizio Acerbo. “Di particolare interesse – afferma l’esponente di opposizione – e’ anche lo scambio di messaggi del 7 giugno scorso tra Valter Lavitola e Mario Amicone, direttore generale dell’Arta (l’Agenzia abruzzese per la tutela dell’ambiente, nominato nel marzo 2011) ed ex assessore regionale, politico dell’Udc.
Quest’ultimo nei primi due sms si lamenta perche’ si sente preso in giro e afferma che qualcuno deve ricordare al presidente cosa ha fatto lui e quanto gli era stato promesso, aggiungendo che e’ in attesa di una designazione per un incarico bene definito”. Acerbo riporta poi quanto pubblicato dal Corsera relativamente agli Sms: “Amicone: ‘Francamente oltre che sfiduciato sono deluso e mi sento preso in giro. Credo che il presidente, per quanto impegnato, se qualcuno gli ricordasse chi sono…’. E poi il secondo sms: ‘Cosa ho fatto e le promesse fatte a me, si arrabbierebbe e chi mi dovrebbe designare sa quale e’ l’incarico possibile’. Lavitola: ‘Ti do la mia parola che faro’ leggere il tuo sms al Presidente.
Ti assicuro che non dimentico’
. Escono confermate – osserva Acerbo – le ragioni della protesta di Rifondazione Comunista contro la nomina di un personaggio come Mario Amicone ai vertici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Si conferma che la ‘rivoluzione meritocratica’ di Gianni Chiodi e’ una presa in giro. Non sapevamo che a selezionare le nomine fosse un personaggio come Lavitola! Possiamo facilmente intuire cosa Amicone ha fatto per il Berlusconi: tutti ricordano il cambio di schieramento di Amicone alla vigilia delle regionali, l’abbandono dell’UDC e il sostegno elettorale dato a Gianni Chiodi. Il quadro che emerge sul PDL abruzzese e nazionale e’ sempre piu’ squallido. Dopo la cricca degli amici di Verdini e Gianni Letta, ora finiamo nelle indagini sui ‘papponi’ e le estorsioni. Rifondazione Comunista – conclude Acerbo – chiede le immediate dimissioni di Mario Amicone dal vertice dell’ARTA e invita lo stesso Presidente Chiodi a riflettere sulla sua permanenza alla Presidenza della Regione Abruzzo”.