Ieri sera a Vasto per inaugurare, con una lezione, la scuola di formazione politica “Fo e Pa”, il governatore della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, e’ stato contestato da alcune decine di oppositori politici, schierati con bandiere e striscioni nei pressi di Palazzo d’Avalos, sede dell’appuntamento.
“Si’ al parco della costa teatina, no al petrolio”, c’era scritto tra l’altro sui cartelli mostrati al passaggio a piedi, in piazza, del presidente, accusato, tra gli altri, da Pd, Giovani Democratici, Sel, Rifondazione Comunista, Giovani Liberamente, Wwf e Costituente del parco.
Chiodi, che non si e’ scomposto, ha replicato cosi’: “Hanno sbagliato persona. Sono i comuni che devono dare indicazioni precise, cosa che, per adesso, hanno fatto solo in due. E’ necessario che, sulla perimetrazione del parco, siano i comuni a decidere e, per primo, e’ ora che si pronunci quello di Vasto. Per quel che mi risulta ha prodotto solo una delibera che non dice nulla nella sostanza. Come Regione – ha concluso Chiodi – daremo un parere importante, ma in ogni caso sentendo i comuni. Noi vogliamo prima sapere esattamente come la pensano le comunita’ locali”