Fanno incetta di radici di genziana nell’area Parco regionale Sirente Velino, ma sulla strada del ritorno trovano ad attenderli gli uomini delle stazioni forestali di Ovindoli e Rocca di Mezzo: per i cinque raccoglitori, uno di Luco dei Marsi, uno di Magliano dei Marsi e tre di Roma, sono scattate multe e denuncia all’autorita’ giudiziaria, mentre la “merce”, mezzo quintale di preziose radici, trovata dai Forestali nel cofano dell’auto e’ stata posta sotto sequestro. Sulla loro testa pende l’accusa di danneggiamento in area protetta. “La nuova stagione all’insegna dello stop agli abusi nell’area protetta”, afferma il Commissario, Patrizio Schiazza, “continua a produrre ottimi risultati, segno della bonta’ della scelta dell’Ente, con la preziosa collaborazione dei cinque presidi della Forestale sapientemente organizzati dal coordinatore, Guido Conti.
Il Cfs si conferma un baluardo insuperabile in termini di difesa dell’ambiente e del territorio”. Chi non si adegua, ovviamente, paga pegno. Il gruppetto di “razziatori” di genziana in trasferta aveva scelto una zona tra Ovindoli e Rocca di Mezzo, in pieno Parco, per fare il mega-rifornimento “proibito”. Armati di zappette i cinque avevano lavorato sodo per sradicare i 50 chili di radici di genziana, senza immaginare che la loro azione era stata seguita passo passo dai forestali di Ovindoli e Rocca di Mezzo “armati” di un potente binocolo. Caricata la merce a bordo marsicani e romani erano ripartiti verso casa. Poche centinaia di metri e sulla loro strada hanno trovato le pattuglie che, dopo aver intimato l’alt, hanno concentrato l’attenzione sul portabagagli dell’auto stracolmo di genziana. Inevitabile la doppia multa per la razzia di piante officinali e per aver guidato sul prato. Con l’aggiunta della denuncia per danneggiamenti in area protetta. Le radici di genziana sequestrate, invece, saranno ripiantumate sul luogo del “misfatto