Un terremoto di magnitudo Ml 4.3 è avvenuto alle ore 14:31:20 italiane del giorno 25/Lug/2011, ed è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico “Alpi Cozie”, a una profondita’ di 25 km.
La scossa è stata avvertita dalla popolazione in provincia di Torino. Le localita’ prossime all’epicentro sono Cantalupa, Pinasca e Cumiana.
Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone o cose.
La zona colpita dal terremoto – indica una nota dell’Ingv – ricade in un’area di pericolosita’ sismica medio-bassa (http://zonesismiche.mi.ingv.it/mappa_ps_apr04/piemonte.html ); i comuni prossimi all’epicentro sono classificati prevalentemente in Zona 3.
I terremoti più rilevanti della storia sismica della regione sono quelli del 2 aprile 1808, localizzato poco a sud dell’evento odierno, a cui il catalogo CPTI04 attribuisce una magnitudo equivalente di 5.7. In quell’occasione i comuni più vicini all’epicentro subirono danni dell’VIII grado MCS. Successivamente, un terremoto di magnitudo stimata 5.1 è avvenuto il 5 gennaio 1980.
Al momento (ore 16:15 del 25 luglio) – prosegue la nota – sono state registrate due repliche strumentali di magnitudo 1.5 e 2.1 (alle 14:44 e 15:29).
La regione è caratterizzata da sismicita’ moderata, con frequenti microterremoti, dovuta a un processo di estensione crostale localmente perpendicolare alla catena alpina.
Comuni entro i 10km (evento del 25 luglio 2011 di magnitudo 4.3)
Cantalupa 5,31 (TO)
Coazze 7,92 (TO)
Cumiana 7,12 (TO)
Frossasco 7,49 (TO)
Giaveno 8,55 (TO)
Inverso Pinasca 6,65 (TO)
Perosa Argentina 7,77 (TO)
Pinasca 6,24 (TO)
Pomaretto 8,46 (TO)
Roletto 7,30 (TO)
San Germano Chisone 9,44 (TO)
San Pietro Val Lemina 8,58 (TO)
Villar Perosa 7,38 (TO)
Il terremoto è stato localizzato con i dati di 14 stazioni della Rete Sismica Nazionale dell’INGV. La localizzazione epicentrale riportata nella figura (cliccare sull’immagine per una maggiore risoluzione) e’ quella rivista dagli operatori della Sala Sismica dell’INGV e comunicata al Dipartimento di Protezione Civile subito dopo l’evento.
Le zone sismiche riportate sono quelle allegate all’Ordinanza PCM 3275 del 20/03/2003. Le variazioni introdotte dalle Regioni sulla base della suddetta Ordinanza e di quanto previsto dall’OPCM 3519/2006, devono essere verificate presso i rispettivi Uffici Regionali.
La zona 1 (in rosso) prevede il massimo livello di protezione, la zona 4 il minimo.
Segue la mappa di pericolosita’ sismica del territorio nazionale espressa in termini di accelerazione massima del suolo con probabilita’ di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi.