Nella giornata di ieri una gigantesca tempesta di sabbia del deserto ha travolto la città di Phoenix, in Arizona, riducendo la visibilità a zero e bloccando completamente il traffico aereo e stradale nella capitale dello stato. L’evento, insolito per potenza e dimensione, ha provocato diversi black out elettrici, lasciando oltre 8000 persone senza energia elettrica e alcuni incendi, spenti prontamente dai pompieri.
Secondo quanto riferito dal NOAA, il centro studi nazionale americano sugli oceani e l’atmosfera, eventi di questo tipo si manifestano solo con raffiche di vento molto importanti che innalzano da terra tutta la polvere presente sulle superficie asciutte. L’ufficio meteorologico dell’Arizona prevede che la tempesta ora dovrebbe muovere oltre Phoenix e dirigersi verso le città di Avondale, Temple e Scottsdale, visti anche i venti che soffiano a oltre 100 chilometri l’ora.
Le immagini e i video e immagini che circolano sulla rete mostrano lo spettacolare muro di polvere e detriti che improvvisamente è avanzato sulla città, inglobando una vasta area di migliaia di metri in linea d’aria. Julie Rodriguez, portavoce dell’aeroporto di Phoenix, chiuso per mancanza di visibilità, ha dichiarato: “Queste tempeste di polvere non sono rare, soprattutto nel nel sud-ovest del paese; questa è per noi la stagione dei monsoni estivi, dove il vento continua a cambiare direzione”.
Il fenomeno registrato ieri in Arizona viene chiamato haboob, utilizzando un termine arabo proprio perché è nella penisola arabica che si verifica con maggiore frequenza. Negli Stati Uniti, gli haboob occorrono periodicamente soprattutto in Arizona, New Mexico e Texas. Secondo la tv locale KSAZ-TV la nube era larga circa 80 chilometri.