La manovra finanziaria prevede la cancellazione del patrimonio collettivo italiano e la distruzione della più sana e fiorente filiera economica. Con un accanimento senza precedenti e una miopia gravissima, il governo nazionale torna a colpire drammaticamente il settore delle fonti rinnovabili con un taglio del 30% di tutti gli incentivi e i benefici al comparto, tagliando così le gambe alle numerose imprese e condannando alla disoccupazione gran parte degli occupati.
«Una risoluzione di questo genere mette in discussione anche gli sforzi che lo stesso presidente Gianni Chiodi ha messo in campo – ricorda Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo – stabilendo per l’Abruzzo l’obiettivo del 50% di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili entro il 2017.
Un impegno importante ed apprezzabile, da parte della Regione, che gli amministratori stessi dovrebbero provvedere a difendere tramite un’operazione dissuasiva e propositiva nei confronti del governo nazionale, anche in considerazione del fatto che il Quarto conto energia e l’esito del recente referendum hanno sancito la volonta’ popolare di cancellare il nucleare e puntare sulle fonti pulite».