“Stiamo facendo tutto il possibile per venire incontro alle esigenze abitative di tutta la popolazione aquilana, duramente colpita dal sisma del 6 aprile 2009, in attesa che possa rientrare nelle proprie abitazioni.
Anche nel caso della famiglia Bellaprima ci siamo adoperati per trovare un‘adeguata sistemazione a questa famiglia, nonostante non avesse i requisiti per avere un alloggio del progetto Case o un Map, perché la casa in cui viveva era tornata agibile”.
Dati alla mano il coordinatore della Struttura per la Gestione dell’Emergenza (SGE), Roberto Petullà, spiega così, nel dettaglio, la vicenda della famiglia che, in segno di protesta, sta abusivamente occupando un modulo abitativo provvisorio (Map) a Paganica.
Secondo una relazione dettagliata, fornita dall’Area Assistenza alla popolazione, alla signora Francesca Bellaprima è stata garantita la sistemazione alberghiera e successivamente l’ospitalità presso la Guardia di Finanza dalla SGE, pur non trovandosi di fronte ad un caso di propria competenza avendo la sig.ra Bellaprima da tempo casa “A” (agibile). La S.G.E. ha informato il Comune di L’Aquila sin da aprile della situazione di disagio in cui versava la sig.ra Bellaprima e le sue figlie minori, ma non ha ottenuto riscontro.
Allo stesso modo ha comunicato agli uffici competenti del Comune dell’Aquila la situazione disagiata della famiglia di Euplio Bellaprima, che fino al 10 marzo 2011 ha usufruito dell’ospitalità alberghiera, non potendo rientrare nell’appartamento in cui viveva perché l’edificio era ancora inagibile e perché il proprietario aveva inviato lettera di sfratto prima del sisma. Anche in questa occasione la SGE ha tempestivamente informato della situazione i servizi sociali del Comune dell’Aquila affinché valutassero se prendere in carico questo nucleo familiare. “Oggi, alla luce dei recenti avvenimenti, mi auguro – conclude il coordinatore Petullà – che il Comune valuti con maggiore attenzione i casi dei cittadini aquilani più bisognosi e conceda a queste famiglie il necessario sostegno”.