L’Enel ha denunciato il furto negli uffici romani a Tor di Quinto di un computer “contenente documenti aziendali relativi a studi e analisi preliminari, privi di risvolti operativi, sulle caratteristiche di siti per impianti nucleari in Italia e all’estero”. Nessuna informazione sulla veridicita’ di quanto affermato dall’azienda, ma da tempo circolano in rete indiscrezioni sui siti dove verrebbero costruite le centrali nucleari in Italia.
Una lista è quella fornita dai Verdi, dei siti che potrebbero ospitare le quattro centrali nucleari di prossima costruzione:
Monfalcone (Friuli Venezia Giulia), Chioggia (Venezia), Caorso (Emilia Romagna), Fossano e Trino (Piemonte), Scarlino (Toscana), San Benedetto del Tronto (Marche), Montalto di Castro e Latina (Lazio), Termoli (Molise), Mola di Bari (Puglia) o tra Nardò e Manduria, Scanzano Ionico (Basilicata), Oristano (Sardegna), Palma (Sicilia).
Sono queste le zone più ideonee per la vicinanza a zone costiere o a fiumi.
Riguardo le scorie radioattive, la localita’ scelta sarebbe Garigliano, tra le province di Latina e Caserta.
Facilmente immaginabile quello che potrebbe accadere sul fronte dell’ordine pubblico nel momento in cui verranno resi noti ufficialmente i siti.
Forse è meglio andare a votare, pensaci bene.