L’Aquila, 10 giu. – Il pm titolare della maxi-inchiesta sui crolli degli edifici pubblici e privati per il terremoto del 6 aprile di due anni fa, al termine di un filone d’inchiesta, ha indagato con l’accusa di omicidio colposo tre persone, per il collasso di una palazzina ubicata in via Persichetti, non molto distante dalla Casa dello Studente. Nel crollo dell’edificio sono morte due persone. Gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari sono stati notificati a: Francesco Zaccagno di 61 anni, Maria Lidia Zaccagno di 58 anni, entrambi dell’Aquila ed infine a Maria Cristina Vicentini di 71 anni, residente a Roma, tra loro comproprietari dell’immobile. Per tutti il reato e’ quello di omicidio colposo.
Ai tre (in realta’ vi e’ anche un quarto indagato deceduto) il pm Fabio Picuti (supportato dalle indagini portate avanti dalla sezione di pg dei vigili del fuoco, degli agenti della Squadra mobile e del nucleo della Forestale distaccata negli uffici della Procura) ha contestato ai tre la morte di due persone finite sotto le macerie: Armelio Zaccagno e Ermida Vicentini Monti.
Le condotte omissive e commissive contestate ai tre (rispettivamente geometra progettista e direttore dei lavori, l’altro, amministratore unico della ditta esecutrice dei lavori e il terzo comproprietaria del fabbricato) riguardano sostanzialmente l’utilizzo di materiale scadente, la realizzazione di strutture portanti in assenza delle prescritte prove sui materiali, il mancato svolgimento dei calcoli delle strutture di copertura del fabbricato e l’affidamento dei lavori a Francesco Zaccagno, non abilitato all’esercizio dell’incarico stesso. (AGI)