Di Giusi Pitari, “Le regole sono regole”, http://giusipitari.blogspot.com
Le regole sono regole e vanno rispettate. Le leggi anche, altrimenti si entra nell’illegalita’. Quando infrangi le leggi e la Procura apre un fascicolo su di te, se non sussistono i presupposti per l’archiviazione del procedimento, si va al processo. E’ così, per tutti. Non si capisce come, allora, si debbano fare proclami contro i giudici che non archiviano e darsi a dichiarazioni molto poco edificanti. Il processo una volta svolto ci dichiarera’ innocenti o colpevoli, tutto qua, senza fronzoli.
Ma purtroppo sappiamo che per qualcuno non e’ così. Per noi poveri mortali, invece, e’ esattamente così. Qui a L’Aquila di processi se ne stanno svolgendo tanti: riguardano i crolli di palazzine, la commissione grandi rischi, solo per citare i più importanti. Ma ce ne sono tanti di cui non si parla e, se si mettono assieme, fanno apparire i cittadini come una massa di delinquenti.
Ricorderete tutti, ad esempio, il sequestro delle carriole che ha poi portato ad un processo, in svolgimento, non solo per chi deteneva quelle pericolose armi di distruzione di massa, ma anche per chi, identificato mentre ripuliva dalle macerie una Piazzetta meravigliosa del centro storico, si e’ macchiato di un peccato perseguibile per legge. Che dire poi delle manganellate a Roma? Cittadini pacifici e indifesi vengono picchiati a sangue e il processo lo subiscono loro, mica le forze dell’ordine!!
E i ragazzi dell’asilo? Denunciati per l’occupazione di un luogo che, non solo e’ ancora occupato, ma e’ soprattutto il luogo di ritrovo di tanti e il centro di una serie mirabile di manifestazioni culturali. E ce ne sarebbero altre.A questo punto ho due notizie: una buona e una cattiva.Cominciamo da quella buona: i miei figli mi hanno detto che sono fieri di me. Perché? A seguito di questa cattiva notizia: sono indagata. Oggi ho ritirato la notifica presso la Polizia Giudiziaria. Assieme ad altri 9 concittadini sono rea di aver passeggiato in zona rossa il giorno 17 luglio 2010. Lo ricordo benissimo: ci scrissi questo post , forse quello che e’ servito ad incriminarmi. Di seguito anche uno dei due video che girammo.
Eravamo tanti, ma non importa. So gia’ come mi difenderò: non gia’ con una legge ad personam, ma con la verita’. Non ero capace di intendere e di volere: quella sera sentivo una voce che mi chiamava. Era dolce e insistente, era quasi un coro. Mi dicevano quelle voci di andarle a trovare, di scaldarle con la vita, di respirare la loro solitudine. E alla fine da quei muri sgorgavano lacrime di ringraziamento.
P.S.: Con noi c’era anche la Digos!!!