Il pubblico ministero Fabio Picuti ha ribadito nel corso dell’udienza preliminare sul processo relativo alla Commissione Grandi Rischi, uno dei filoni più importanti della maxi inchiesta sul terremoto, che i sette imputati vanno tutti processati per aver “violato regole di tipo cautelare che, se applicate, avrebbero salvato vite umane”.
Picuti ha sottolineato che non veniva chiesto la previsione dei terremoti ma una informazione più veritiera sui rischi di un terremoto. L’udienza preliminare relativa alla Commissione grandi rischi e’ ancora in corso.
Gli imputati sono sette, tra cui i vertici della protezione Civile nazionale e dell’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Si tratta di personaggi di livello nazionale che il 31 marzo del 2009, cinque giorni prima del tragico terremoto, hanno dato vita alla riunione della Commissione grandi rischi che per la prima volta si svolse all’Aquila, da mesi interessata da uno sciame sismico.
Secondo i pm della Procura della repubblica dell’Aquila i sette componenti della Commissione grandi rischi furono colpevoli di aver lanciato alla popolazione messaggi rassicuranti che hanno indotto le persone a non prendere le dovute precauzioni. In mattinata il Gup del Tribunale dell’Aquila Giuseppe Romano Gargarella ha ammesso tra le parti civili il solo Comune dell’ Aquila escludendo gli altri numerosi soggetti che ne avevano fatto istanza.