Processo Breve, emendamento per L’Aquila. Sabatino Aracu (PdL): CONTRARIO

Nato a L’AQUILA il 18/08/1953
Diploma di istituto tecnico per geometri; Imprenditore

Eletto nella circoscrizione XVII (ABRUZZO)

Lista di elezione: IL POPOLO DELLA LIBERTA’

Proclamato il 23/04/2008

Elezione convalidata il 18/12/2008
Gia’ deputato nelle legislature: XIII, XIV, XV
Iscritto al gruppo parlamentare: POPOLO DELLA LIBERTA’ dal 05/05/2008
Componente degli organi parlamentari:
V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE) dal 21/05/2008
AULA BOCCIA RICHIESTA EMENDAMENTO PD PRO L’AQUILA
«Mi rivolgo ai singoli parlamentari di maggioranza» perche’, anche con il non voto, colgano l’occasione «di stralciare da questo provvedimento almeno i reati commessi da quelli che hanno causato la morte sotto le macerie di cittadini innocenti dell’Aquila». È l’appello lanciato in Aula alla Camera dal capogruppo Pd, Dario Franceschini. Mentre si votano gli emendamenti al processo breve, Franceschini illustra la proposta di modifica del Pd, con cui si chiede che la norma sulla prescrizione accorciata per gli incensurati non si applichi all’omicidio colposo. L’emendamento e’ stato fatto proprio anche da Idv e Fli.

Ma la proposta e’ BOCCIATA.

COSA DICE L’ARTICOLO CHE SALVA IL PREMIER
L’articolo 3, modificato da un emendamento del relatore Maurizio Paniz, riduce i tempi della prescrizione per gli incensurati passando da un quarto a un sesto della pena edittale. Si applica ai processi che non sono ancora giunti a sentenza di primo grado. Non riguarda i reati di grave allarme sociale: terrorismo e mafia, ad esempio. Contro questa norma hanno tuonato le opposizioni, sostenendo che e’ l’ennesima legge ad personam applicabile al processo Mills, in cui e’ imputato il premier.

ALLA CAMERA PASSA: 314 SI’, 296 NO, LA LEGGE SUL PROCESSO BREVE
L’aula di montecitorio ha dato il via libera al disegno di legge sul cosiddetto processo breve, il cui nome e’ stato mutuato oggi in prescrizione breve. L’approvazione del provvedimento e’ avvenuta con 314 voti favorevoli, a fronte di 296 no: nessuno, tra i 610 presenti e votanti, si e’ astenuto. il testo, profondamente modificato rispetto alla formulazione uscita in prima lettura al senato, torna adesso a palazzo Madama.