VIA CAMPO DI FOSSA, NO AD ARCHIVIAZIONE
Svolta stamane nell’udienza per l’opposizione alla archiviazione sul crollo di un fabbricato in via Campo di Fossa dove sono morte 27 persone.
Il Gip del Tribunale ha rigettato le richieste di archiviazione del pm titolare della maxi-inchiesta sui crolli, il sostituto Fabio Picuti, relativamente alla morte di due studenti universitari, morti nel crollo della palazzina: Ilaria Rambaldi e il suo fidanzato Paolo Verzilli (famiglie dei due giovani, assistite dall’avvocato Isidoro Isidori dell’Aquila) ritenendo rilevante lo svolgimento di ulteriori indagini relative alla collocazione dei serbatoi dell’acqua posti all’ultimo piano dell’edificio, per valutare eventuali profili di colpa conseguenti alla scelta della collocazione dei serbatoi in relazione al crollo dell’edificio.
Il Gip ha dunque disposto la prosecuzione delle indagini per altri sei mesi, insieme alla trasmissione degli atti allo stesso Picuti. Sulla volonta’ da parte del pm di archiviare questo filone d’indagine, si erano sollevate molte polemiche da parte dei sopravvissuti all’immane tragedia e dei parenti delle vittime, lamentando che i presunti responsabili individuati dalla Procura della Repubblica (tutti quanti morti) non sono gli unici a dover rispondere del crollo dell’edificio. Le parti offese hanno puntato il dito contro i proprietari degli appartamenti ma anche su un condomino che a loro parere aveva effettuato lavori di consolidamento su una colonna portante senza l’autorizzazione dell’amministratore di condominio. Infine anche il collocamento dei grossi serbatoi dell’acqua che posti tutti su un lato dell’edificio lo avrebbero appesantito.
COMMISSIONE GRANDI RISCHI, PROROGA INDAGINI
Il Gip del Tribunale dell’Aquila ha disposto stamane il rinvio degli atti al pm Fabio Picuti, dando termine sei mesi per la proroga delle indagini e per ascoltare i testimoni indicati dalle parti offese che avevano chiesto di poter entrare nel procedimento principale legato all’inchiesta sull’operato della Commissione grandi rischi. Indagine per la quale sono imputate sette persone. Si tratta complessivamente di 30 parti offese che nell’udienza della scorsa settimana attraverso i propri legali, hanno chiesto al giudice di poter dare loro la possibilita’ di indicare dei testimoni in grado di chiarire il nesso di causalita’ che ci sarebbe stato tra le dichiarazioni rese dai membri della Commissione grandi rischi subito dopo la riunione che si era svolta all’Aquila, una settimana prima dai tragici accadimenti e la condotta delle parti offese di dare ascolto alle stesse dichiarazioni e dunque a rimanere nelle abitazioni, poi crollate a seguito del devastante terremoto.
Il filone sulla Commissione grandi rischi si trova nella fase dell’udienza preliminare. Gli imputati sono: Franco Barberi, Bernardo De Bernardinis, Enzo Boschi, Giulio Selvaggi, Gian Michele Calvi, Claudio Eva e Mauro Dolce.Grande soddisfazione e’ stata espressa dalle parti, rappresentate per la maggior parte dall’avvocato Simona Giannangeli del Foro dell’Aquila.