Il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini e l’imprenditore fiorentino Riccardo Fusi, presidente dimissionario della Btp, compariranno domani davanti al giudice per le udienze preliminari del tribunale dell’Aquila. Entrambi sono imputati per tentato abuso di ufficio nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per il G8 dell’Aquila e per la ricostruzione post-terremoto. La data e’ stata fissata alcuni giorni fa dal giudice per le udienze preliminari Giuseppe Romano Gargarella dopo la richiesta di processo fatta dal sostituto procuratore Olga Capasso. La Procura ha invece chiesto al gip l’archiviazione per il costruttore aquilano Ettore Barattelli, presidente del Consorzio Federico II, anche lui indagato nella fase iniziale.
Ora il fascicolo che lo riguarda e’ nelle mani del giudice per le indagini preliminari, Marco Billi il quale deve decidere se archiviare defintivamente la sua posizione come chiesto dal suo avvocato Attilio Cecchini o se disporre altre indagini. Le indagini hanno ruotato sugli appalti del Consorzio Federico II, che venne costituito dopo il terremoto del 6 aprile 2009 per partecipare alla gestione dell’emergenza e alla ricostruzione, del quale fanno parte, oltre a Fusi e Barattelli, gli altri due imprenditori aquilani Marinelli e Vittorini che, a scanso di equivoci, non sono mai stati indagati. Le indagini hanno cercato di dimostrare che Verdini, attraverso le sue influenti amicizie politiche e abusando della sua veste di autorevole parlamentare, avesse favorito il Consorzio nell’aggiudicazione di appalti. Ma i riscontri hanno dimostrato che il Consorzio non ha mai preso affidamenti diretti dalla Protezione civile nazionale che ha gestito il G8 dell’Aquila e la fase dell’emergenza terremoto. Fra i tre, Barattelli e’ stato l’unico ad aver reso una deposizione spontanea e ad avere accettato l’interrogatorio dei Pm Alfredo Rossini e Olga Capasso ai quali ha fornito un’ampia documentazione. Verdini e Fusi non si sono mai presentati all’Aquila: a pesare sulla richiesta di rinvio a giudizio dei Pm sarebbe stata, sempre secondo quanto si e’ appreso, il vecchio rapporto di affari e amicizia tra Fusi e Verdini ai tempi in cui quest’ultimo era presidente del Credito Cooperativo fiorentino. L’inchiesta aquilana prese impulso dalle intercettazioni telefoniche successivamente acquisite nell’ambito delle indagini della Procura di Firenze sugli appalti per i Grandi eventi e per il G8 della Maddalena. Durante le indagini sono stati ascoltati in procura come persone informate sui fatti il presidente della giunta regionale e commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi e l’ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso.
(fonte: AGI)