Mettiamoci tutti in Riga, e usciamo con calma

E’ quello che insegnano ai bambini nelle nostre scuole. Finito il terremoto (non durante la scossa), si esce in fila,  una mano sulla spalla del bambino che precede, e ci si raccoglie fuori della scuola.  Se qualcuno era fuori classe si inserisce nella prima fila che vede, non e’ importante l’ordine, eccetto per il primo e ultimo bambino della fila.
Logico, sensato, semplice da attuare, facile da imparare e da ricordare.
Se proprio non sapete cosa fare in caso di una scossa, se proprio non sapete dove andare, fate come i bambini delle nostre scuole.
Sara’ sempre meglio che tentare di ricordare un numero verde funzionante dal lunedì al venerdì in orario di ufficio, questo dice il comunicato del comune, non volendo interpretare la lingua italiana per dargli un altro senso più compiuto.  Meglio che intasare inutilmente le linee telefoniche, tanto avreste pochissime probabilita’ che qualcuno vi risponda se altri 70.000 come voi avranno la fortuna di ricordare quel numero, e se il terremoto sara’ così gentile da rispettare i giorni e orari indicati.
Prendetevi per mano, se volete, e’ importante soltanto che uno dei vostri condomini o vicini di casa ricordi dove sia lo spazio all’aperto più vicino, o quell’area di accoglienza attrezzata che forse vi aspetta lì vicino.
Fate come i nostri bambini, loro spesso ricevono informazioni migliori di quelle che altri dovrebbero dare agli adulti. Oppure fatevi guidare da loro, sapranno come fare e dove andare, non ascoltano e non leggono i comunicati del comune, si spera.

P.S.
Le aree di accoglienza da destinare per scopi di protezione civile in caso di emergenza sono distinte principalmente in tre categorie:
Aree di attesa: luoghi dove sara’ garantita la prima assistenza alla popolazione nei primi istanti successivi all’evento calamitoso, oppure successivi alla segnalazione della fase di allertamento
Aree di ricovero e centri di accoglienza: spazi in grado di accogliere strutture ricettive per garantire assistenza e ricovero a coloro che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione
Aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse: aree dove far affluire i materiali, i mezzi e le persone necessarie alle operazioni di soccorso.