Aggiornamento 3.2.2011
Nel corso della riunione tecnica del 02/02/2011 organizzata dalla Struttura Tecnica di Missione e’ stata sollevata l’opportunita’, peraltro gia’ richiamata precedentemente dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia dell’Aquila, di evidenziare le problematiche più ricorrenti che non consentono un celere esame delle pratiche.
Di seguito si riporta un primo elenco delle problematiche suddette:
* Rapporto fotografico costituito da foto troppo ravvicinate delle lesioni e tali da non poter stabilire il tipo di danno e quale sia l’elemento strutturale interessato. E’ necessario allegare foto interne ed esterne del fabbricato che abbiano un campo visivo più ampio.
* La perizia asseverata in alcuni casi, non descrive gli interventi che si intendono effettuare e, in taluni di essi, e’ riportata la seguente affermazione: “in computo metrico sono indicati gli interventi che effettivamente si eseguono”. Per consentire un agevole esame del progetto, e’ necessario descrivere gli interventi da realizzare e illustrare le motivazioni alla base delle scelte progettuali (con riferimento al rilievo del quadro fessurativo, al comportamento sismico e alle analisi ante-operam).
* Documentazione di progetto spesso fornita direttamente dai software di calcolo. Per consentire un’esauriente analisi del progetto, invece, e’ necessario fornire un elaborato di sintesi (par. 10.2 NTC08) in cui si illustrino:
o le caratteristiche dei materiali e dei terreni (nonché le prove da cui sono state dedotte), il fattore di confidenza e il fattore di struttura nel caso di analisi lineari.
o il modello adottato (anche per gli elementi rinforzati e gli elementi di nuovo inserimento);
o i carichi e l’azione sismica (evidenziando lo spettro utilizzato ed i parametri ad esso relativi: PGA, ecc.)
o il tipo di analisi e i risultati conseguiti (modi, curve di push-over, ecc.);
o il livello di sicurezza ottenuto (per entrambe le configurazioni ante- e post-operam), vale a dire la massima percentuale dell’azione sismica di progetto per cui il minimo coefficiente di sicurezza ottenuto dalle verifiche degli elementi (travi, pilastri, maschi, fasce, fondazioni, terreno, ecc.) e’ unitario;
o gli elementi strutturali critici (indicandoli in pianta e/o sezione), i principali risultati delle verifiche, evidenziando in particolare quelle effettuate sugli elementi rinforzati o di nuovo inserimento (per i quali il coefficiente di sicurezza, relativo alle verifiche condotte per l’azione sismica che definisce il livello di sicurezza della struttura, dovra’ esser di poco superiore o pari all’unita’) e quelle locali (ad esempio le verifiche dei collegamenti tra i setti in c.a. di nuovo inserimento e le travi/fondazioni esistenti, ovvero i collegamenti tra i controventi metallici da inserire e le maglie di telaio, ecc.).
o i valori di PGA e l’indicatore di rischio riportati nella scheda riepilogativa di intervento (punto H), coerentemente con i risultati delle analisi.
* DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE – In molti casi di demolizione e ricostruzione il progetto di riparazione con miglioramento sismico e’ poco dettagliato nella scelta e descrizione degli interventi, e nelle relazioni di sintesi. Infine, nel caso di condomini o edifici il cui computo metrico assuma una particolare importanza e’ opportuno allegare un quadro riepilogativo delle lavorazioni divise per categorie .
* FRP – Nel caso particolare di utilizzo di compositi per il miglioramento sismico (ad esempio nodi dei telai in c.a) e’ necessario fornire i calcoli condotti per il loro dimensionamento, per la valutazione dell’incremento di capacita’ locale degli elementi su cui sono stati previsti e di illustrare come gli effetti di tali interventi siano stati portati in conto nelle analisi/verifiche effettuate per la configurazione post-operam.
* ISOLAMENTO SISMICO – Per interventi di isolamento sismico spesso si ottengono livelli di sicurezza (LS) post-operam minori dell’80%. Ciò può scaturire dalla mancata progettazione dei dispositivi di isolamento (per cui non si ha alcun controllo sul livello di sicurezza post-operam) ovvero dalla volonta’ dei proprietari di non accollarsi i costi eccedenti. Si sottolinea che per l’isolamento sismico i costi in accollo ai proprietari (in caso si superi un LS dell’80%) sono contenuti rispetto a quelli che si avrebbero per altri tipi di interventi: in tal caso il costo in accollo ai proprietari può esser determinato sottraendo al costo dei dispositivi di isolamento previsti (per cui si supera l’80% dell’adeguamento sismico) il costo relativo ai sistemi di isolamento che consentirebbero di ottenere un livello di sicurezza pari all’80% (circa). Inoltre, coerentemente con quanto riportato nell’OPCM3870, il costo ammissibile a finanziamento (dal quale e’ possibile determinare il costo in accollo ai proprietari) può esser determinato moltiplicando il costo totale dei soli dispositivi di isolamento per il rapporto tra l’80% ed il livello di sicurezza (in %) raggiunto dalla configurazione strutturale isolata. Secondo tale criterio per un edificio che a seguito della messa in opera dell’isolamento sismico raggiunge l’adeguamento sismico (livello di sicurezza pari al 100%) si otterrebbe che il costo in accollo ai proprietari sarebbe pari al 20% del costo totale dei soli isolatori sismici .
* FONDAZIONI – Diverse pratiche prevedono massicci interventi in fondazione, che spesso non trovano nessuna giustificazione tecnica. L’intervento e’ ammesso a finanziamento nel caso di cedimenti fondali (indirizzi OPCM 3790), pertanto dovra’ esse documentato un cedimento fondale.
* MURATURE
o In relazione alle fondazioni si osserva che, per gli edifici in muratura, e’ in genere possibile omettere interventi sulle strutture di fondazione, nonché le relative verifiche, qualora non siano presenti cedimenti fondali e non venga alterato in modo sostanziale il comportamento sismico della struttura (vedi punto C8A.5.11).
o In alcuni casi vengono previsti interventi di cerchiatura dei vani di apertura. In tali casi si deve illustrare in che modo si e’ tenuto conto dell’intervento di cerchiatura dei vani finestra sia nella modellazione della struttura che nelle verifiche di resistenza delle pareti murarie.
* PRATICHE TRATTATE AI SENSI DELL’OPCM 3779 – va allegato come elaborato a parte e ben individuabile la dichiarazione congiunta progettista-proprietario circa la decisione di optare per rafforzamenti anziché miglioramento, verificando la congruenza con la descrizione del danno della scheda AEDES.