I costi per il recupero del palazzo della questura dell’Aquila lievitano da circa 3 milioni ad oltre 18.
Aumentano anche i termini per la riconsegna della struttura slittano di due anni con gli operatori della questura e della polizia stradale che sono costretti a dividersi tra tre sedi, i container nella caserma Rossi, gli uffici nella scuola ispettori della guardia di finanza a Coppito e gli spazi considerati dai sindacati “un sottoscala” della sede della Cassa di Risparmio della provincia dell’Aquila.
Il caso della questura dell’Aquila, oggetto di numerose proteste di sindacati ed operatori, e’ singolare e confuso, con un percorso, tuttora in atto, costellato dall’intervento della corte dei conti e da diverse modalita’ attuate dal precedente provveditore interregionale alle opere pubbliche Lazio-Abruzzo-Sardegna e il nuovo.
Il precedente provveditore, Giancarlo Santariga, aveva affidato nell’aprile del 2009 con procedura negoziata alla ditta Inteco Spa un appalto della somma di circa 3 milioni per il recupero della struttura: durante i lavori, secondo il provveditorato “all’atto delle demolizioni” si e’ scoperto che i danni erano molto più gravi. Sempre stando a fonti ufficiali del provveditorato, per rendere agibili in tempi brevi la struttura, nel settembre del 2010 si e’ proceduto ad affidare i lavori ricorrendo alla somma urgenza (affidamento diretto) per i lotti C e D, tralasciando i lotti A e B, affidando i lavori alla stessa Inteco Spa.
Ma in sede di controllo la Corte dei conti ha sollevato obiezioni per le modalita’ di affidamento dei lavori, avvenuto in deroga a quanto previsto dal codice dei contratti pubblici, criticando anche la divisioni dell’intervento in due fasi. Il provveditorato che nel frattempo ha cambiato responsabile con l’avvento di Donato Carlea, pur ribadendo la necessita’ delle procedure in deroga, ha ritirato il provvedimento per indire una nuova gara di appalto per i quattro lotti con previsione di fine lavori per il 15 settembre 2012.
Per l’appalto di circa 15 milioni sono pervenute oltre 150 ditte che si giocheranno l’aggiudicazione con il massimo ribasso, una modalita’ che non viene ritenuta una garanzia soprattutto per un edificio pubblico strategico che deve avere il 100% dell’antisismicita’. Il 15 marzo prossimo secondo il cronoprogramma del provveditorato e’ prevista la conclusione delle procedure e l’affidamento dei lavori. Ma su tutto il percorso pesa il pericolo di ricorsi, a partire da quello della Inteco Spa.