Si costruisce in zona rossa (di Eugenio Carlomagno)

Finalmente e’ iniziata la ricostruzione al centro storico dell’Aquila!!!
Sono partiti i lavori a fianco della chiesa di San Silvestro, su terreno del comune (ex-giardini pubblici) e oggi deposito di materiale da costruzione.
È stata gia’ costruita la piattaforma di cemento che sara’ la base di un edificio ad un piano,. L’edificio sara’ di pertinenza del la chiesa di San Silvestro.
Quindi e’ possibile la costruzione di un nuovo edificio in piena zona Rossa. Pertanto tutti i cittadini che non possono risiedere nelle case del centro storico (in gran parte 70% A e B, quindi ristrutturabili facilmente attraverso un piano di recupero quale unico strumento urbanistico da adottare) sono invitati a individuare le cosiddette aree bianche e chiedere al Comune l’autorizzazione, previa presentazione del progetto, di edificare il corrispettivo dell’abitazione della quale non possono usufruire o alla quale non possono accedere.
Inoltre, chi avesse uno spazio libero nelle immediate adiacenze della propria abitazione, può presentare la richiesta per edificare.
Ci chiediamo se nella zona rossa ci siano cittadini di serie B: gli stessi che purtroppo non possono nemmeno accedere liberamente per i rilievi alle proprie abitazioni per la semplice progettazione. Ci chiediamo inoltre quanto debba durare la messa in sicurezza della nostra citta’, e se ci sono ulteriori scadenze che possano consentire di riappropriarci delle nostre strade e delle nostre piazze.
Crediamo sia opportuno stabilire un preciso cronoprogramma con scadenze inderogabili, evitando inutili proroghe, che aumentano l’incertezza e dilazionano sempre di più le speranze e le possibilita’ di ricostruire.
Il degrado della nostra citta’ e’ ormai sotto gli occhi di tutti. Se non verranno stabiliti tempi certi, si potrebbe ravvisare anche un reato contro il patrimonio pubblico e privato, nel qual caso saremmo costretti a rivolgerci agli enti competenti per far valere i nostri diritti di cittadini, individuando i responsabili dei ritardi e della mancata ricostruzione.

Eugenio Carlomagno (direttore Accademia Belle Arti, e portavoce del comitato “Un centro storico da salvare”)