La Centrale del latte dell’Aquila diversifica la produzione e oltre al latte produrra’ funghi a lunga conservazione per recuperare il terreno perso a causa del terremoto. E’ quanto emerge dal piano di sviluppo industriale dell’azienda aquilana redatto attraverso un accordo di programma tra il Comune e il Consorzio di produttori del latte. Nella fungaia, che sara’ gestita dalla Funghi Imperiali srl, societa’ partecipata della quale la Centrale del latte e’ la maggiore azionista, verra’ prodotto un nuovo tipo di fungo chiamato “Lombatello”.
La produzione avverra’ in un nuovo stabilimento che, se il piano verra’ approvato, sara’ realizzato in un terreno di circa 14 ettari in zona Bazzano. Il progetto prevede la realizzazione sia di capannoni industriali dove collocare la nuova sede della Centrale del latte e della fungaia, sia di una parte dedicata ai servizi.
“Ci sara’ una parte ricettiva – ha spiegato il presidente del Consorzio, Paolo Giorgina – una palestra, impianti sportivi, una zona commerciale e una direzionale.
L’esigenza di affiancare all’attivita’ tradizionale di produzione di latte, che rimane comunque il `core business’ dell’azienda, quella di funghi e’ nata dalla volonta’ di risollevare le sorti della Centrale che dopo il sisma ha vissuto una situazione difficile”. Dei 20 dipendenti della centrale solo due non sono attualmente in cassa integrazione, mentre dei circa 300 allevatori che forniscono il latte, dopo il terremoto ne sono rimasti una sessantina.
“Mentre sui prodotti caseari il valore aggiunto e’ minimo, sui funghi questo e’ notevole – ha spiegato Carlo Artusi, il consulente finanziario dell’azienda – Questo ci consentira’ di avere degli introiti maggiori”.
In riferimento ai tempi di realizzazione del nuovo stabilimento, l’assessore comunale al Commercio dell’Aquila Marco Fanfani auspica che siano brevi. “Bisogna seguire un iter costituito da vari passaggi – ha detto – di cui il primo sara’ la conferenza di servizi, seguita dal confronto con gli uffici tecnici. I tempi tecnici possono variare dai 4 mesi a un anno e mezzo.
Il piano industriale e’ stato accolto favorevolmente dal Comune – ha spiegato l’assessore – per il quale però si dovrebbe fare molto di più per risollevare le sorti di tutto il tessuto economico aquilano. Dobbiamo fare in modo – ha concluso Fanfani – che non solo quelli della Centrale del latte, ma tutti i prodotti locali trovino spazio sulla grande distribuzione”.