Un difetto di notifica a Carlo Eva, ordinario di Fisica terrestre all’Universita’ di Genova, e l’udienza preliminare per gli indagati illustri della Commissione grandi rischi, prevista per stamane al palazzo di giustizia dell’Aquila, e’ slittata.
Se ne riparlera’ il 26 febbraio 2011. Il filone d’inchiesta, partito dalle denunce di una trentina di persone, e’ quello relativo alla riunione del 31 marzo 2009 (5 giorni prima del devastante sisma dell’Aquila), quando la Commissione grandi rischi, secondo l’accusa, forni’ inopportune rassicurazioni sull’intenso sciame sismico in atto in quel periodo si’ da spingere la popolazione a non adottare misure precauzionali.
Davanti al Gup, in febbraio, dovranno comparire sette persone, responsabili della Protezione civile e dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, sismologi e tecnici di fama. Per tutti il reato contestato e’ omicidio colposo. Una vicenda giudiziaria complessa e piena di polemiche, quella della Commissione grandi rischi, con gli indagati fermi nel respingere ogni addebito.
Le sette persone coinvolte sono: Franco Barberi, presidente vicario della Commissione nazionale per la prevenzione e previsione dei grandi rischi e ordinario di Vulcanologia all’Universita’ Roma Tre; Bernardo De Bernardinis, vice capo del Settore tecnico operativo del Dipartimento nazionale di Protezione civile; Enzo Boschi, presidente dell’Ingv e ordinario di Fisica terrestre all’Ateneo bolognese; Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti; Gian Michele Calvi, direttore della fondazione Eucentre; Claudio Eva; Mauro Dolce, direttore dell’ufficio Rischio sismico del Dipartimento di Protezione civile e ordinario di Tecnica delle costruzioni all’Universita’ Federico II di Napoli.