Per i familiari delle vittime del terremoto dell’Aquila non solo la commissione Grandi Rischi fornì indicazioni troppo rassicuranti in relazione allo sciame sismico in atto, ma anche gli amministratori non seppero fare il loro dovere. Così oggi hanno chiesto le dimissioni da ogni incarico pubblico ricoperto prima del terremoto del 6 aprile 2009 sia dei componenti della commissione sia dei presidenti di Regione, Provincia e del Sindaco dell’Aquila.
A quest’ultimo, in particolare, si rimprovera di avere affermato ufficiosamente solo qualche giorno fa, durante un convegno, che durante la riunione all’Aquila della Commissione, il 31 marzo 2009, il presidente dell’Ingv, Enzo Boschi, disse: “mettetevi in mente che non sara’ oggi, non sara’ domani ma un terremoto forte colpira’ L’Aquila”.
Secondo il presidente dell’associazione “309 Martiri dell’Aquila”, Vincenzo Vittorini, questa affermazione non risulta riportata nel verbale della commissione né, tantomeno, nella bozza dello stesso. “In ogni caso il sindaco Cialente – ha affermato in una conferenza stampa – omise di riferire tale affermazione alla cittadinanza aquilana. Ove recepita, avrebbe potuto salvare vite umane”.
“I rappresentanti degli enti locali hanno omesso di informare adeguatamente la cittadinanza aquilana sui contenuti del cosiddetto ‘Piano di Protezione Civile Comunale’ che peraltro non solo non risulta essere stato tempestivamente approvato ma, addirittura monco e incongruo, così come e’ stato affermato da taluno dei consiglieri comunali che ne ha addirittura chiesto il ritiro proprio nel corso della seduta consiliare per l’approvazione dello stesso.
Gli amministratori – ha detto ancora Vittorini – hanno omesso di adottare provvedimenti atti alla salvaguardia dell’incolumita’ degli studenti aquilani e non, di ogni ordine e grado, frequentando i corsi tenuti in edifici scolastici e universitari gravemente inidonei a garantire la sicurezza e l’incolumita’ degli alunni medesimi. Con ciò esponendo questi ultimi al rischio di morte”.
Secondo Vittorini, amministratori, dirigenti e tecnici, nonché la Commissione Grandi Rischi, hanno agito con negligenza, imprudenza, imperizia e superficialita’ determinando così la strage della notte del 6 aprile 2009 e quindi devono dimettersi da ogni incarico pubblico ancora oggi ricoperto”.
Secondo l’associazione “309 Martiri dell’Aquila”, tra gli amministratori e dirigenti che hanno gestito le fasi precedenti al tragico sisma del 6 aprile 2009 e che dovrebbero rassegnare le dimissioni per non avere fatto il proprio dovere, figurano anche i dirigenti del servizio di Protezione civile della regione Abruzzo, Altero Leone, Carlo Visca, e Marinello Mastrogiuseppe.
“Taluno dei suddetti rappresentanti al termine della riunione della Commissione grandi rischi del 31 marzo 2009, ha addirittura rassicurato la cittadinanza aquilana inducendola così a sottovalutare le pericolose potenzialita’ degli eventi sismici in atto ormai da sei mesi” ha spiegato ancora il presidente dell’Associazione, Vincenzo Vittorini.