La replica di Lelio De Santis (coordinatore IDV a L’Aquila) dopo le ultime esternazioni dell’Arcivescovo Molinari sulla manifestazione “L’Aquila chiama Italia” del 20 novembre.
“Caro Arcivescovo Molinari,
abbiamo saputo una settimana dopo che Lei sabato 20 si e’ fatto rappresentare alla manifestazione per la Ricostruzione da alcuni suoi amici, con il compito di contare i presenti…”Non erano 20 mila né 13 mila,ma solo 12.753!”
Abbiamo anche saputo che il conteggio preciso dei partecipanti serviva alla Curia, ma anche al Commissario Chiodi ed al Presidente Berlusconi.
Questa era una semplice incombenza a cui ha voluto assolvere senza esporsi in prima persona ed al freddo, per rendere un servizio allo Stato Italiano che, anche in questa difficile situazione, sta vicino alla Chiesa Cattolica ed ai suoi più importanti Magistrati, con i fatti e non con le parole, con i fondi spendibili subito e non con le solite promesse.
Fatti ed investimenti che gli Aquilani chiedono da 19 mesi e che chiedevano quel giorno piovoso, sfilando in modo composto,quasi rassegnato, con rabbia e con speranza: la speranza che le loro case possano essere ricostruite, com’e’ avvenuto per le Chiese; la speranza che i loro figli possano avere un futuro in questa citta’, come le centinaia di giovani assunti senza concorso dai Suoi importanti amici; la speranza, mi permetta, di vedere anche Lei in una prossima circostanza in mezzo alla sua gente e non solo a fianco dei potenti di turno a tagliare i nastri!
Lei ha ragione quando dice che” le macerie rimarranno lì ed i problemi non si risolveranno” con le manifestazioni di popolo e che “ gli aquilani non sanno individuare la strada giusta “, ma gli aquilani normali, i cittadini comuni, i commercianti, gli artigiani, gli operai…non conoscono strade giuste o sbagliate: conoscono solo per il ruolo che svolgono i loro Amministratori locali, i Commissari, i Presidenti, dai quali si attendono decisioni concrete e certe che valgano per tutti allo stesso modo!
Si aspettano la stessa concretezza e tempestivita’ viste per realizzare la Chiesa di San Bernardino a Piazza d’Armi o la Residenza universitaria a Coppito, per derogare alle norme del P.R.G. per fini edificatori in una vostra area nella frazione di Paganica o per vedere subito finanziati i Beni della Curia nel Centro storico.
La verita’ e’ che Lei non ha partecipato alla manifestazione del 20 non perché ce l’ha con i partecipanti o non ama gli aquilani, ma semplicemente perché ha fatto una scelta di campo: sta dall’altra parte, sta dalla parte di Chi comanda e, così, con la Sua Alta Guida, nella Chiesa torna ad imporsi il Potere temporale, che governa e condiziona la vita sociale della citta’.
Basta saperlo e speriamo che il Suo Ruolo serva a L’Aquila per la sua Ricostruzione materiale, ma anche sociale e morale, di cui c’e’ tanto bisogno“.