E’ stata aggiornata al 18 marzo 2011, l’udienza preliminare sul crollo della facolta’ di Ingegneria di Roio, realizzata all’inizio degli anni novanta. Sotto accusa con l’accusa di disastro colposo ci sono i progettisti Ludovico Rolli e Giulio Fioravanti di Roma e Massimo Calda di Bologna. Imputati anche gli ingegneri Carmine Benedetto, aquilano, Sergio Basile, Ernesto Papale e Giovanni Cecere.
Nell’odierna udienza e’ stata discussa la perizia depositata dal consulente del Gup, Paolo Venditti nominato in sede di incidente probatorio in cui sostanzialmente ha evidenziato come sussistano delle differenze tra i progetti e la realizzazione della struttura. Subito dopo a prendere la parola sono stati gli avvocati dei progettisti che hanno rigettato le tesi accusatorie del super-perito. Nessuna dichiarazione da parte degli avvocati dei collaudatori. Al via nella prossima udienza le richieste di eventual riti abbreviati e per la discussione.
L’ateneo aquilano, tramite l’avvocatura aveva presentato nel corso della precedente udienza preliminare una forte richiesta di danni nei riguardi degli accusati: l’Universita’ ha invocato un risarcimento di oltre 9 milioni di euro complessivi, 5,6 milioni di euro per i danni patrimoniali e 4 milioni per i danni non patrimoniali di immagine e, in particolare, per le mancate iscrizioni dopo il crollo; infatti prima del sisma gli iscritti erano circa 27 mila mentre adesso sono circa 23 mila.
I periti della procura, del resto, avevano ipotizzato che qualora il terremoto ci fosse stato durante le ore di lezione potevano esserci duemila morti. La prima perizia, quella disposta dalla procura della Repubblica, non era stata molto tenera con gli accusati visto che, in relazione al crollo della struttura, ha parlato di “progetti incompleti dove mancavano dettagli architettonici relative all’ancoraggio e all’appoggio delle coperture inclinate”.