(da PrimaDaNoi.it) Il rettore dell’Universita’ dell’Aquila, Ferdinando Di Orio, ha fatto sapere che cento studenti stanno lasciando la citta’ perché «stanchi del pendolarismo».
La situazione gia’ difficile potrebbe aggravarsi ulteriormente e la citta’ potrebbe perdere una delle sue principali istituzioni che fa ben sperare per una ripresa economica e culturale del territorio martoriato dal sisma.
Di Orio, nel corso della conferenza stampa di presentazione del decreto sui primi interventi nel centro storico, ha chiesto che una parte dell’ex ospedale San Salvatore, oggetto di recupero, «dove ci sara’ la facolta’ di lettere e filosofia e la governance dell’universita’», sia destinata all’ospitalita’ degli studenti.
«Speriamo che l’intervento pubblico – ha detto ancora il rettore -, sia per gli studenti, questa e’ una citta’ che vive anche grazie agli studenti».
Di Orio ha sottolineato che l’universita’ si e’ subito messa a lavorare per la ripresa «dopo che ci erano arrivate proposte di portare via l’ateneo dalla citta’».
Ma e’ da mesi ormai che una larga fetta di universitari contesta le mense chiuse, servizi inesistenti, locali non ristrutturati a seguito del sisma, perdita di decine di posti lavoro per gli stessi dipendenti ed anche un «vergognoso 0%» di copertura della graduatoria delle borse di studio».
In un contesto gia’ particolarmente difficile sale la tensione tra i vari rappresentanti istituzionali. Nei giorni scorsi il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente non ha partecipato alla conferenza stampa durante la quale il Commissario per la ricostruzione ha annunciato il programma di primi interventi per il recupero del centro storico dell’Aquila.
Il sindaco era in Friuli, ma secondo quanto si e’ appreso, avrebbe ‘marinato’ l’evento perché, a suo dire, non coinvolto sufficientemente come sindaco del Comune nettamente più grande del credere del terremoto e in disaccordo con la strategia decisa dal commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, e dal coordinatore della Struttura tecnica di missione, Gaetano Fontana.
L’arcivescovo dell’Aquila, Giuseppe Molinari, interrogandosi sul futuro di questa citta’, invece ha attaccato Cialente.
«Queste assenze al tavolo – ha sottolineato – ci dicono che non c’é una visione comune, l’assenza incomprensibile ed ingiustificata, non bisogna chiudere gli occhi e non vedere. Noi come Curia ci siamo mossi subito, abbiamo messo a disposizione lo studio perché il nostro obiettivo e’ far ripartire la citta’, anche questa presentazione fa parte del bene di questa citta’».
Ed e’ arrabbiato in questi giorni anche il commissario Chiodi che ce l’ha (ancora una volta) con la stampa rea, a suo avviso, di non riportare fedelmente i risultati dell’attivita’ dell’ufficio per la ricostruzione.
«Ciò che stiamo facendo avviene in un clima di confronto positivo e leale, fatto questo che non compare sull’informazione». «Che non piaccia o non piaccia – ha attaccato ancora -, in Friuli la ricostruzione fisica e’ partita solo dopo 4 anni. Questa fase e’ stata utilizzata da un’intensa fase di studio e di progettazione e da procedure destinate a chiarire aspetti urbanistici. Noi, quindi, siamo in anticipo ed anche questo viene spesso sottovalutato dagli organi di informazione».
E sempre da Chiodi e’ stata annunciata la firma di un decreto che prevede un programma di primi interventi per il recupero del centro storico dell’Aquila. Il decreto, secondo quanto sottolineato dallo stesso commissario, prevede finanziamenti per circa 120 milioni di euro da utilizzare in particolare per il recupero di edifici pubblici, beni culturali e monumentali e per la riattivazione e il riammodernamento di sottoservizi.
I soldi sono così ripartiti: 3 milioni di euro per interventi pubblici ricompresi nel Programma sperimentale di fattibilita’ e breve termine; 47 milioni e 74 mila euro per interventi negli edifici pubblici di proprieta’ del Comune dell’Aquila; 31.484.053,00 euro (di cui 27.152.780,00 per il Comune dell’Aquila) per interventi su reti idriche e fognarie GSA; 15 milioni per interventi sul patrimonio culturale; 3 milioni e 250 mila euro per interventI alla chiesa delle “Anime Sante”. A questi si aggiungono 18.912.590,00 di euro per l’intervento programmatico negli edifici pubblici di proprieta’ del Comune dell’Aquila.