Sono trascorsi 18 mesi dal terremoto.
A L’Aquila dovremmo pensare a risolvere i nostri problemi, come nel resto d’Italia. Ma dobbiamo manifestare.
A L’Aquila dovremmo pensare a ricostruire un’intera citta’, completamente chiusa. Ma dobbiamo manifestare.
A L’Aquila dovremmo pensare a costruire un futuro migliore, per noi e le generazioni che verranno. Ma dobbiamo manifestare.
A L’Aquila, come in molte altre parti d’Italia, ci sono molti problemi che andrebbero affrontati e risolti. Ma il 20 novembre e’ il momento di manifestare. E’ l’unica arma democratica che abbiamo per denunciare in massa, oggi, prima che sia troppo tardi, l’inefficienza dell’azione politica, la disinformazione mediatica, l’abbandono di una citta’ storica e dei borghi circostanti.
E questa volta vorremmo che molti italiani venissero con noi, nella nostra citta’. Per osservare di persona, per sentirla raccontare dai cittadini. Per manifestare e raccontare i loro, di problemi, e le loro lotte democratiche a difesa del proprio futuro.
L’AQUILA chiama ITALIA, perché insieme possiamo farcela. Senza simboli di partito, solo con i colori che ci rappresentano, qualsiasi siano le nostre convinzioni politiche. Il 20 novembre, a L’Aquila, scendono in strada i problemi. Dell’Aquila, e dell’Italia intera.
E-mail per aderire alla manifestazione: anno1aq@gmail.com
IL TESTO DEL VOLANTINO DEI COMITATI CITTADINI
L’Aquila chiama Italia
perché la ricostruzione dopo 18 mesi di promesse e’ FERMA.
L’Aquila chiama Italia
perché aumentano solo disoccupazione e cassa integrazione
L’Aquila chiama Italia
perché chiede una legge organica sulla ricostruzione: fondi certi, restituire le tasse come e’ stato fatto per altre emergenze
L’Aquila chiama Italia
perché gia’ oggi stiamo ripagando i mutui sulle nostre case ancora distrutte
L’Aquila chiama Italia
perché ogni problema non può essere affrontato come un’emergenza da commissari straordinari
L’Aquila chiama Italia
perché nel nostro Paese si investano risorse pubbliche sulla prevenzione e messa in sicurezza del territorio per evitare altre tragedie
L’Aquila chiama Italia
perché alcune persone non possano più ridere sulle nostre tragedie pensando ai loro profitti
L’Aquila chiama Italia
perché la crisi economica e le politiche scellerate costringono i nostri giovani ad abbandonare il loro territorio
L’Aquila chiama Italia
perché prevalga la solidarieta’ contro un federalismo egoista che non vuole trovare risorse necessarie per la ricostruzione
L’Aquila chiama Italia
perché la nostra Citta’ e’ un Bene Comune di Tutto il Paese
L’Aquila chiama Italia
perché i cittadini possano finalmente partecipare alle scelte che riguardano la loro vita
L’Aquila chiama Italia
perché tutto il Paese ha la responsabilita’ storica di non far morire una delle maggiori citta’ d’arte
L’Aquila chiama Italia
perché ci stanno TOGLIENDO IL FUTURO.
Gli aquilani vivono amplificati, nell’epicentro della crisi, gli stessi problemi che assillano tutti i cittadini italiani
da qui lanciamo un appello a tutti quelli che ci sono stati vicini:
ai vigili del fuoco, alla base del volontariato della protezione civile, ai sindaci e rettori della regione, agli studenti delle universita’, a tutti quelli che nel nostro paese lottano in difesa dei propri territori, i lavoratori, gli insegnanti, i precari che ogni giorno si battono per i propri diritti, a tutte le forze sindacali e sociali, agli imprenditori, al “popolo delle partite iva”, al mondo dell’associazionismo e del volontariato, a chi crede che le cose possano e debbano cambiare con la partecipazione attiva dei cittadini.
Non e’ un problema locale, per la crisi economica non si possono sacrificare inostri diritti. Figuriamoci un intero territorio.
VI ASPETTIAMO TRA LE NOSTRE MACERIE UNITI SOTTO LA BANDIERA NEROVERDE SENZA SIMBOLI DI PARTITO.
L’AQUILA, SABATO 20 NOVEMBRE 2010 – ORE 14.00