Contatti con persone dell’Aquila. Le intercettazioni telefoniche mettono in luce gli interessi della malavita organizzata nella ricostruzione.
In questo caso, l’indagine riguarda la cosca Borghetto-Caridi-Zindato, colpita da 34 ordinanze di custodia cautelare nell’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ed eseguita dalla Polizia ieri mattina. In particolare Santo Caridi, esponente del cartello mafioso, avrebbe utilizzato come prestanome il commercialista Carmelo Gattuso (sono finiti entrambi in manette).
Nelle conversazioni riportate dal gip nell’ordinanza di custodia cautelare, Caridi chiede al professionista di creare alcune societa’; emergono inoltre contatti con persone dell’Aquila per trovare un appartamento dove far dormire gli operai, e parla anche con un imprenditore abruzzese con il quale e’ in contatto per l’esecuzione dei lavori (probabilmente inconsapevole).
Il costruttore dell’Aquila sollecita l’inizio dell’opera che tarda ancora l’avvio e in una conversazione con una terza persona parla di appalti per 730mila euro e ulteriori contratti per 1,8 milioni.