Articolo da http://trentinocorrierealpi.gelocal.it, 25 ottobre 2010
TRENTO. Una piccola Caporetto. La messa in liquidazione della Cosbau, la più grande imprese edile del Trentino, ha trascinato nelle sabbie mobili una trentina di imprese fornitrici.
Artigiani, ma anche imprese di una certa consistenza che hanno lavorato soprattutto alla ricostruzione dopo il terremoto dell’Aquila e ancora aspettano di essere pagati. La commessa della Cosbau per la costruzione di 258 appartamenti valeva più di 24 milioni di euro. I fornitori ne aspettano 13,8.
In luglio il governo ha emesso un decreto con il quale si sbloccavano i 13,8 milioni di pagamenti ai fornitori della Cosbau.
Peccato che molti di questi ancora non abbiano visto un soldo, come conferma il titolare della Log Engineering Lorenzo Perini. Nel frattempo, ci sono state anche aziende che hanno dovuto chiudere. La Trentino legno di Storo e’ stata messa in liquidazione lasciando a casa 30 lavoratori. Il caso dell’azienda di Storo, però, e’ diverso rispetto ai fornitori della Cosbau. La Trentino legno, infatti, aveva fornito alcune casette alla Protezione civile trentina. I ritardi nei pagamenti, poi, avevano peggiorato una situazione gia’ pesante.
Le imprese fornitrici della Cosbau per il cantiere abruzzese sono in tutto 27. L’importo totale della commessa era superiore ai 24 milioni di euro. L’azienda trentina si era aggiudicata la costruzione di 258 appartamenti. I ritardi nei pagamenti, però, avevano accelerato la crisi dell’azienda che e’ stata messa in liquidazione a meta’ maggio. I dipendenti non prendono lo stipendio da marzo. La Cosbau non era in regola con il Durc, il certificato che attesta il pagamento dei contributi.
Per questo motivo la Protezione non aveva provveduto a pagare subito la commessa. Dopo il decreto del governo, emesso ancora in luglio, la situazione avrebbe dovuto sbloccarsi, ma ancora molte aziende trentine non sono state pagate.
Il concordato preventivo della Cosbau, che deve ancora essere approvato, prevede il pagamento dell’84 per cento dei crediti dei fornitori. Si tratta dell’84 per cento della somma che non verra’ corrisposta direttamente dalla Protezione civile.
Mentre si discute, però, le aziende devono stringere la cinghia. Il settore in Trentino gia’ non vive un settore particolarmente brillante e la crisi della Cosbau non ha fatto altro che aumentare le difficolta’.
Questo nonostante la manovra anticrisi della Provincia e la misura straordinaria del rimborso di una quota delle spese di ristrutturazione. Per quella misura la Provincia ha speso quasi 90 milioni di euro. Prevedeva il rimborso del 30 per cento delle spese. Le piccole aziende ne hanno beneficiato, ma per quelle più grandi e’ stata dura. Ha influito a peggiorare la situazione anche la bocciatura da parte della Corte Costituzionale della legge provinciale sugli appalti nella parte in cui snelliva il ricorso alla licitazione privata.
Ora tutto il settore sta cercando di uscire dalla crisi. Per questo chiede anche a gran voce che venga modificata la legge sugli appalti inserendo il principio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Il massimo ribasso produce effetti dannosi per il settore, ma anche per i cantieri.