Al Castello l’auditorium “temporaneo” di Renzo Piano – il progetto

La Provincia autonoma di Trento realizza a L’Aquila un auditorium temporaneo firmato dall’architetto Renzo Piano, alla guida dello studio RPBW (Renzo Piano Building Workshop). Avviato a settembre 2009, il processo di progettazione e’ giunto al termine. Nelle scorse settimane il progetto e’ stato approvato dal Comitato tecnico amministrativo dei lavori pubblici e della protezione civile. Ottenuti i permessi per procedere con la realizzazione dell’opera, si attende a breve la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori.

Per il Comune dell’Aquila l’operazione sara’ a costo zero. Sara’ infatti la Provincia autonoma di Trento a coprire interamente i costi e a coordinare l’esecuzione dell’opera. Ad oggi sono stati gia’ spesi 211mila euro, circa un terzo della spesa complessiva prevista, pari a 750mila euro. Anche Renzo Piano – precisa la Provincia di Trento – ha avuto un ruolo importante in questo intervento di solidarieta’ fornendo il suo contributo a titolo gratuito.

La nuova sala musicale sorgera’ all’interno del cinquecentesco Forte Spagnolo che ospitava l’attivita’ sinfonica della societa’ Baratelli in un auditorium da 240 posti reso inagibile dal sisma che colpì la citta’ ad aprile 2009. Si prevede infatti che i lavori di ripristino dureranno parecchio tempo.
L’inizio dei lavori e’ previsto per il prossimo gennaio, con l’inaugurazione della struttura nel settembre 2011.
“Il nuovo Auditorium – spiegano dallo studio RPBW – e’ concepito come edificio provvisorio, effimero ma al tempo stesso capace di rispondere in modo eccellente ai requisiti acustici e funzionali necessari per uno spazio musicale. L’edificio e’ stato pensato come un vero e proprio strumento musicale, un grande stradivari, che verra’ appoggiato nel parco accanto al Castello in attesa che quest’ultimo venga restaurato”.

Il progetto
Un grande stradivari adagiato nel parco. È così che l’autore del progetto definisce l’Auditorium. La struttura sara’ realizzata completamente in legno; una scelta strettamente legata alla funzione acustica dell’edificio, quella cioe’ di suonare come fosse uno strumento musicale.

L’Auditorium e’ formato da tre volumi di legno a forma di cubo che, in modo un po’ casuale, rotolando sul terreno, si sono fermati in una posizione che li vede tra loro accostati.
Il volume centrale, quello più grande che corrisponde alla sala dell’Auditorium, si e’ fermato in una posizione leggermente obliqua che allude quasi ad una sua instabilita’. In realta’ la sua inclinazione ha una precisa ragione poiché uno dei due lati inferiori, corrisponde all’inclinazione dei gradoni della platea interna.
Gli altri due cubi, collegati con i primo attraverso passerelle in ferro, vetro e legno, contengono rispettivamente le attivita’ di servizi al pubblico (foyer, toilette) e i locali degli impianti tecnologici, e le attivita’ di servizio agli artisti (i camerini).
I cubi lignei, nella loro astrattezza, dissimulano la presenza di un edificio vero e proprio. Sono cioe’ ‘non forme’ o, piuttosto, forme pure, che si confrontano il più silenziosamente possibile con la massa compatta e tesa del Forte cinquecentesco.
I tre edifici sono interamente realizzati in legno che e’ sì un materiale effimero nelle pretese, ma e’ eterno nella durata.
L’Auditorium, il cuore del progetto, e’ contenuto nel cubo centrale, il più grande dei tre, caratterizzato dall’essere inclinato di 30°: all’interno del cubo, la gradonata che ospita il pubblico viene ubicata sulla faccia inclinata permettendo così di avere una curva della visibilita’ ottimale.
I lati obliqui del cubo, all’esterno, misurano ml.18,93 e ml.17,94, rispettivamente le pareti nord e sud, mentre il lato orizzontale misura ml. 18,85.
La finitura esterna in doghe corrisponde ad una vera e propria pelle distanziata dalla struttura sottostante da un’intercapedine ventilata: in caso di pioggia l’acqua può defluire liberamente e le doghe sono areate su entrambi i lati.
La pelle di rivestimento in doghe di abete e’ prevista per tutte le facciate dell’edificio, compresa la copertura, e con la sola eccezione della facciata,
Le doghe disegnano sulle superfici delle pareti una trama costituita dal ritmo orizzontale delle doghe, regolarmente distanziate tra loro da uno scuretto di 10 mm.,e da una serie di allineamenti verticali. Questi ultimi corrispondono ai giunti delle teste delle doghe che, a file alternate, si contrappongono distanziate da uno scuretto di 10 mm.

Note strutturali
La scelta del legno non e’ dettata dalle sole esigenze acustiche. Risponde anche a necessita’ strutturali, dettate dalle condizioni del contesto: le strutture lignee hanno infatti elevatissime caratteristiche antisismiche.
La struttura di forma cubica della sala e’ costituita da un reticolo di travi in legno d’abete lamellare – spessore 200 x 720 mm. – tamponato su entrambi i lati da pannelli tipo X-Lam anch’essi in abete.
I pannelli di X-Lam posti sulla superficie esterna hanno uno spessore di 95 mm. e sono costituiti da tre strati alternati di pannelli con spessore di 34mm e 27 mmm , incollati tra loro incrociando la direzione delle fibre.
I pannelli di X- Lam posti sulla superficie interna hanno uno spessore di 202 mm e sono costituiti da sette strati alternati di pannelli con spessore di 34 mm e 22 mm incollati tra loro incrociando la direzione delle fibre.
Gli ultimi due strati, in corrispondenza di una superficie rilevante delle pareti della sala, sono caratterizzati da una serie di fresature con funzione acustica la cui realizzazione verra’ descritta in un paragrafo successivo.
La suddetta struttura lignea primaria e’ appoggiata ad una soletta in cemento armato di forma rettangolare con spessore di 100 cm., appoggiata a sua volta su sedici pilastri in cemento armato disposti sul perimetro e dotati, sulla sommita’, di isolatori elastomerici. L’estradosso della soletta e’ a quota – 1,31 rispetto alla pavimentazione esterna; il perimetro dista dal muro contro terra 80 cm.

Le informazioni di dettaglio sul progetto in questo link: http://www.archiportale.com/progetti/renzo-piano/l-aquila/auditorium-temporaneo-a-l-aquila_32256.html