Sono sei le persone finite sotto inchiesta per il filone del crollo dell’ospedale regionale ‘San Salvatore’ all’Aquila: la Procura della Repubblica dell’Aquila che sta coordinando la maxinchiesta sul terremoto, dopo avere esaminato la perizia dei consulenti tecnici, ha emesso gli avvisi di garanzia che saranno notificati nella giornata di oggi (ndr ieri). Il reato ipotizzato e’ di concorso in disastro colposo. Si tratterebbe di tecnici, progettisti e collaudatori dell’opera la cui realizzazione e’ cominciata negli anni Settanta.
Il terremoto del 6 aprile 2009 ha provocato il crollo di parti della struttura provocando disagi e polemiche con la conseguenza che molti dei feriti sono stati addirittura curati e medicati nelle parti all’aperto adiacenti alle strutture pericolanti.
Le sei persone sotto inchiesta per il crollo dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila sono Marcello Vittorini, ingegnere progettista e direttore dei lavori dell’opera negli anni 70; Gaspare Squadrilli, ingegnere strutturista e redattore dei calcoli negli anni 70 e direttore dei lavori della struttura; Michele Tundo, geometra e direttore del cantiere della struttura dal 72 al 74; Domenico Ciccocioppo, geometra e direttore del cantiere negli anni 73-79; Giorgio Innamorati, presidente della commissione di collaudo nominata il 29/11/79; Luciano Rocco, componente della stessa commissione di collaudo.
Le notifiche degli avvisi di garanzia sono in corso da parte della Guardia di Finanza. La Procura della repubblica dell’Aquila ha comunicato agli indagati anche l’avviso di conclusione delle indagini. Nel provvedimento con cui la Procura della repubblica dell’Aquila comunica ai sei indagati le informazioni di garanzia si sottolinea che gli stessi hanno commesso i presunti reati in cooperazione colposa con nove persone decedute. Si tratta di Vito D’Innocenzo, collaudatore statico; Antonio Ruberto, presidente della commissione collaudo; Vito Sanzo, componente commissione di collaudo; Federico Marini, componente della commissione di collaudo; Gaetano Del Vecchio, componente commissione di collaudo; Antonio Pascali, titolare dell’impresa che ha eseguito i lavori del primo, secondo e terzo lotto; Vincenzo Rossetti ingegnere capo dei lavori delle strutture del terzo lotto; Giuseppe Isernia, componente commissione di collaudo.
Gli indagati e le persone decedute secondo quanto scritto dai Pm “nelle qualita’ e con le condotte commissive e omissive contestate, cagionavano il crollo parziale, con cedimento di strutture portanti o comunque cooperavano nel porre le condizioni del crollo parziale, con cedimento di strutture portanti dell’ospedale San Salvatore con particolare riferimento all’edificio 3 (zona ingresso del pronto soccorso) in cui si verificava il cedimento strutturale di numero 8 pilastri, dell’edificio 10 (zona Farmacia) con il cedimento strutturale di nove pilastri, e al muro di tamponamento esterno dell’edificio 3 sovrastante la zona ingresso carrabile del pronto soccorso, in mattoni a cortina della superficie complessiva di 60 metri quadrati posto a una altezza di 10 metri da terra, completamente crollato”.