Roma, 29 settembre 2010.
Silvio Berlusconi si prepara al bis, forte della fiducia che gli sara’ accordata dai finiani e nonostante tutte le accuse rivoltegli nelle ultime settimane da Fini e i suoi fedelissimi. Ma si sa, “can che abbaia non morde”, e ai nostri coraggiosi parlamentari chiedetegli tutto ma non di mettere a rischio una poltrona così faticosamente guadagnata. Costi quel che costi al sistema Italia. Il discorso alla camera di Berlusconi avrebbe dovuto ricordare quanto fatto di buono durante il governo, e le importanti azioni per l’economia e il futuro del paese.
Nel discorso c’e’ spazio ovviamente per alcune priorita’ assolutamente “indiscutibili” (secondo lui), come la riforma della giustizia e il lodo ad personam.
Ma nemmeno una parola sul terremoto che ha devastato L’Aquila il 6 aprile dello scorso anno e sulle problematiche della ricostruzione in Abruzzo. In un’ora circa di intervento alla Camera, ne’ tra gli interventi fatti nel corso della legislatura, ne’ tra gli obiettivi programmatici sui quali ripartire, ha dedicato un accenno al terremoto.
Stesso discorso anche per l’intervento sull’emergenza rifiuti a Napoli, drammaticamente riesplosa in questi giorni, e sulla vertenza Alitalia che molto ha impegnato l’esecutivo nella prima fase di questa legislatura.
Dimenticanze? No, anche se oggi compie 74 anni, e’ difficile che Silvio Berlusconi dimentichi qualcosa. E se ne e’ accorto anche D’Alema: “È interessante notare – ha detto su questo dettaglio – che due dei principali successi sbandierati più volte, il terremoto dell’Aquila e la spazzatura di Napoli, Berlusconi oggi ha avuto la decenza di non ricordarli. Vuol dire che sono successi molto volatili“.