Bertolaso: “Cicchetti pensa solo al bene della città. Aquilani abituati troppo bene”

(da inabruzzo.com) «Antonio Cicchetti é un aquilano che mi ha sempre detto di non avere intenzione di accettare alcun incarico tranne che quello di dare una mano alla propria citta’». Parola di Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile che venerdì, dopo essere stato in Procura a L’Aquila per essere interrogato come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti e il G8, e’ andato a Cagnano Amiterno a ricevere la cittadinanza onorario. Insieme a lui anche il suo vice Franco Gabrielli, gia’ prefetto dell’Aquila.

Come al solito Bertolaso non si e’ sottratto alle domande dei giornalisti e ha parlato delle novita’ degli ultimi tempi.

Un riferimento anche al nuovo vice commissario Cicchetti nominato ad inizio settimana. «La sua e’ una nobile disponibilita’», ha detto Bertolaso, «che dovrebbe essere apprezzata e non criticata. Lui si avvale della struttura che ha creato Chiodi. Poi – ha aggiunto – se loro ci chiederanno di incrementare il numero delle persone, una volta dimostrato che chi gia’ e’ qui lavora a pieno ritmo, potremo considerare questa possibilita’».

Bertolaso ha smentito invece le voci su ingressi imminenti a rinforzo della stuttura commissariale. «Se posso considerarmi una sorta di garante – ha spiegato – credo di poter escludere che vi siano agende segrete e nomi segreti».

Il capo della protezione civile ha anche ammesso che «dopo la fase dell’emergenza quella della ricostruzione e’ molto più complicata e difficile, pensavo che da un lato si sarebbe discusso e dall’altro agito. Qui però si discute e basta».

Bertolaso ha detto di ritenere importante «dare risposte concrete ai cittadini sulla ricostruzione. Il dibattito e’ aperto, ma, anche a giudicare dalle argomentazioni di autorevoli e illustri giornalisti del posto, siamo ancora lontani dalle conclusioni concrete. Siamo ancora alle dimensioni della teoria, mentre i cittadini attendono delle risposte».

«Forse – ha aggiunto Bertolaso – li avevamo abituati male, nel senso che durante i nostri dieci mesi di presenza sul territorio a domanda si rispondeva, a richiesta si interveniva».

Si tratta, comunque, ha concluso, di «un fenomeno fisiologico. Dopo la fase dell’emergenza quella della ricostruzione e’ molto più complicata e difficile».

Franco Gabrielli ha invece criticato le contestazione che hanno visto esponenti dei comitati spontanei protagonisti all’Emiciclo, in occasione dell’ultima seduta del Consiglio regionale d’Abruzzo. «Ho sempre detto che le contestazioni violente non attengono a una normale e corretta dialettica democratica, in questo ognuno può pensarla come vuole, io continuo a pensare che sia necessario quel rispetto delle istituzioni».

Gabrielli ha ricordato di essere stato «duro in occasione del primo anniversario del sisma, in cui il Consiglio comunale dell’Aquila, che rappresenta la massima espressione cittadina, é stato rovinato da urla, in occasione della lettura dei messaggi istituzionali. Se da un lato – ha proseguito l’ex prefetto dell’Aquila – é giusto rivendicare, pretendere giustizia, credo dall’altro che una democrazia si regga sul rispetto delle istituzioni».

E intanto il sindaco Cialente, che nei giorni scorsi ha lasciato il suo incarico da vice commissario alla ricostruzione continua a commentare la sua scelta e ribadire di averlo fatto per essere «ancora più efficace ed ascoltato» da sindaco.

«Riguardo ad altre polemiche – ha proseguito – voglio solo dire che tutti sapevano della mia perplessita’, segnalata anche al Governo, oltre che al commissario Chiodi e al capo della Protezione Civile Bertolaso, non sulla persona di Antonio Cicchetti, ma sulla nomina di un ulteriore vice commissario, per un problema di governance e di sovrapposizione di ruoli. Proprio chi era presente alla riunione che si e’ tenuta a Roma sull’argomento – ha ricordato Cialente – potra’ testimoniare che ho più volte sottolineato la confusione che ingenerava il redigendo testo dell’ordinanza e che, in quella sede, ho più volte chiesto agli estensori del testo di chiarire i ruoli che si andavano a delineare. Solo dopo mie ripetute richieste emerse che il nuovo vice commissario avrebbe coordinato la Struttura di gestione dell’emergenza».