Gip su arresti Abruzzo: Chiodi conosceva le pressioni. I colloqui

Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, conosceva – secondo il Gip – le manovre per rimuovere “fraudolentemente” il presidente del Consorzio rifiuti di Lanciano, non gradito al monopolista Rodolfo Di Zio, da ieri ai domiciliari come l’assessore alla sanita’ Lanfranco Venturoni nell’ambito dell’inchiesta sui rifiuti. Nell’ordinanza del Gip, Guido Campli, sono riportati i colloqui tra la Stati e Chiodi sul tema; un vertice tra i capi del Pdl abruzzese, compreso Chiodi, e quelli di una societa’ interessata all’inceneritore teramano più un sms di Chiodi a Di Zio nel quale il presidente lo ringrazia per l’assunzione del genero del suo segretario.

Quanto alle pressioni del senatore Fabrizio Di Stefano (Pdl), indagato, sull’ex assessore all’ambiente Daniela Stati per commissariare il Consorzio di Lanciano, nel provvedimento del Gip si fa riferimento alle difficolta’ legali per estromettere La Morgia. “Fabrizio – risponde la Stati al telefono al senatore – io questa cosa te la risolvo io perché non mi importa se ci sono gli estremi di legge…’, … come dire che – spiega l’ordinanza – anche se legalmente La Morgia non può essere esautorato, lo si fara’ comunque”. “Commissariamo”, chiede il segretario della Giunta Enrico Mazzarelli alla Stati. “Commissariamo – risponde la Stati – Allora io vado avanti perché il presidente e’ d’accordo”.

La Stati subisce le pressioni di Di Stefano e Mazzarelli risponde “Eh, so che Gianni l’ha sentito”.

Qualche giorno dopo comunica a Chiodi: “Non ti preoccupare Presidente! Era soltanto per avvertirti che il commissariamento che ci ha chiesto sia Di Stefano che Paolini (sindaco di Lanciano) e’ stato possibile farlo. Perché ci sono i termini di legge”. Ma ci sono delle difficolta’ legali per la cacciata anzitempo di La Morgia e l’Avvocatura della Regione prima emette “un parere contrario al commissariamento”, contenente tuttavia “una pretestuosa scappatoia funzionale agli interessi dei Di Zio”.

La Mobile di Pescara poi documenta un incontro avvenuto nell’ottobre 2009 a Francavilla tra i vertici Pdl, compreso Chiodi, e due manager della Ecodeco, societa’ milanese interessata da Venturoni e Di Zio alla costruzione dell’inceneritore di Teramo. Che i rapporti tra Chiodi e Di Zio fossero stretti, lo testimonia poi “l’interessamento di Venturoni per la proroga del contratto di lavoro con i Di Zio di Antonio Di Pasquale”. Di Pasquale, scrive Campli, “é il genero di Giuliano Gambacorta, segretario di Chiodi”. “L’interesse di Chiodi – dice il Gip – e’ scoperto e (lo stesso Chiodi) invia un sms a Di Zio: ‘Caro Rodolfo, Giuliano mi ha detto che vi siete sentiti. Grazie e buona domenica’”

Martedì gli interrogatori di Venturoni e Di Zio
Il Gip di Pescara, Guido Campli, ha fissato per martedì prossimo, 28 settembre, alle 10 gli interrogaori dell’assessore regionale alla sanita’, Lanfranco venturoni, e dell’imprenditore dei rifiuti Rodolfo Valentino Di Zio, agli arresti domiciliari da ieri nell’ambito di un’inchiesta sui rifiuti.