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“Non usciremo da questa sede fino a quando non ci sara’ la revoca della nomina di Cicchetti e fino a quando non sara’ fatto un regolare consiglio regionale sulla ricostruzione”. E’ l’annuncio fatto da uno dei manifestanti all’interno della sala consiliare del Consiglio regionale all’Aquila. A questo punto la protesta si trasforma in una vera e propria occupazione dell’aula nella quale sono presenti molti consiglieri di minoranza di centrosinistra, molti meno della maggioranza di centrodestra. All’interno dell’aula si sta svolgendo un’assemblea con interventi intervallati da applausi e slogan al grido di “Dimissioni dimissioni” in relazione alla nomina del nuovo vicecommissario per la ricostruzione, Antonio Cicchetti.
Durante le concitate estese fasi della protesta e’ intervenuto anche il capogruppo di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, il quale ha sottolineato che “la nomina di Cicchetti non sarebbe stata fatta in nessuna altra parte del mondo perché Cicchetti e’ un condannato e oltretutto e’ un confitto di interessi in quanto ha societa’ insieme a costruttori e questo non si può fare”.
Acerbo, molto applaudito dai manifestanti, ha accusato il centrodestra di “non capire da dove nasce questa protesta, la nomina di Cicchetti e’ uno scandalo e il silenzio della politica é pericoloso in quanto chi tace acconsente”. Acerbo ha anche riferito di un colloquio con il presidente della Giunta regionale e commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, e il vicepresidente del Consiglio regionale, Giorgio de Matteis i quali gli hanno riferito che l’interruzione della seduta e’ un atto di violenza democratica. “In tempi normali gli avrei dato ragione, ma questi sono tempo straordinari e quello che e’ accaduto e’ gravissimo perché si sta nominando gente che vuole speculare con il terremoto. Chi e’ condannato non deve ricoprire incarichi pubblici”.
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“Basta cricche”, ”Noi Cicchetti non lo vogliamo”, ”Ne’ mafia, ne’ Stato, ne’ servi dei padroni”. Con questi martellanti slogan, qualche centinaio di persone ha protestato all’interno del palazzo dell’Emiciclo, all’Aquila, dove era in corso una seduta del Consiglio regionale. Fischi ed urla in Aula, tanto che alcuni Consiglieri hanno abbandonato il loro posto. Chi e’ rimasto ha tentato una mediazione.
Inutilmente. Epiteti anche nei confronti dell’ex assessore Daniela Stati, coinvolta nell’inchiesta sugli appalti nella Ricostruzione post terremoto. Inviti ironici pure per Berlusconi ”a tornare tra noi”. Si chiedono le dimissioni del Commissario Chiodi.
Per ragioni di sicurezza i cancelli di Palazzo dell’Emiciclo sono stati aperti e i manifestanti sono stati fatti entrare nell’aula dell’Emiciclo. Il vice presidente vicario del Consiglio regionale d’Abruzzo, Giorgio De Matteis, ha dichiarato sciolta la seduta ordinaria dell’assemblea, cominciata questa mattina.
Per le ore 15 era fissato l’inizio della seduta straordinaria del Consiglio, sulla ricostruzione post terremoto in Abruzzo.