Sulla vicenda della nomina del Vice Commissario alla ricostruzione Antonio Cicchetti i Consiglieri regionali Antonio Saia (CI) e Maurizio Acerbo (Prc) hanno presentato la seguente interpellanza: ”…Premesso che se e’ molto discutibile la scelta di nominare un altro vice-commissario alla ricostruzione appare ancor di più inopportuna la scelta della persona di Antonio Cicchetti; ci pare indispensabile un minimo di esercizio della memoria collettiva anche perché tale indicazione pare sia stata suggerita al Governo proprio dal Presidente della Giunta Regionale Gianni Chiodi;
Considerato che Antonio Cicchetti e’ stato condannato dalla sezione giurisdizionale abruzzese della Corte dei Conti per la “avvilente vicenda” (dalla sentenza) della Perdonanza; la lettura della sentenza della Corte dei Conti n.77 del 2008 e’ alquanto istruttiva: “il Presidente del cda Antonio Cicchetti…costruisce la propria posizione difensiva sull’assunto che TUTTA LA MALAGESTIONE SI ERA SVOLTA SENZA CHE LUI SE NE POTESSE RENDERE CONTO.
Si tratta di un assunto cui non può esser dato credito”, scrivono i giudici; “E’ infatti del tutto ragionevole ritenere che una MEDIA attenzione allo svolgimento del proprio incarico avrebbe dovuto determinare dubbi e stimoli all’approfondimento degli aspetti più problematici della gestione…E’ così impossibile ammettere che PER ANNI parte dei verbali e delle delibere del Consiglio rimanesse priva della firma del Presidente senza che questi nelle numerose riunioni che si sono succedute ne abbia avuto contezza. Anche con riguardo ai meri adempimenti formali un minimo di diligenza avrebbe reso possibile (…) il minimo di controllo necessario ad ostacolare molte delle irregolarita’ gestorie”.
La sentenza e’ davvero lapidaria nel definire il ruolo svolto dal Cicchetti in qualita’ di Presidente del cda: ”inescusabile negligenza”, “mancato svolgimento dei compiti di vigilanza”, insomma in capo al Cicchetti viene ravvisata una responsabilita’ per “culpa in vigilando”.
I giudici descrivono “una dimensione davvero inusuale di violazione di norme cogenti e principi ineludibili” e un’ “impressionante elenco di inescusabili, e non smentite mancanze”; per quanto riguarda le conseguenze penali dello scandalo ricordiamo che fu condannato Michele Gentile, ma secondo quanto scrivono i giudici “la memoria del Sindaco Tempesta ha evidenziato che la nomina di Gentile a Direttore dell’Istituzione e’ seguita da favorevole segnalazione di Antonio Cicchetti”.
Constatato che il signor Antonio Cicchetti, secondo quanto appreso dalla stampa, andrebbe nell’ordinanza che tra breve dovrebbe essere sottoscritta dal Presidente del Consiglio un ruolo rilevante che e’ stato definito “supercommissario”; Rilevato che non si comprende quali siano le competenze e le esperienze specifiche che hanno spinto Chiodi e Berlusconi a individuare la figura di Cicchetti per un compito così strategico; non crediamo che la vicinanza alle gerarchie vaticane possa essere considerato un attestato di per se rassicurante visto che Balducci e la “cricca” contavano solidissime entrature proprio da quelle parti; un terzo commissario, se serve e noi ne dubitiamo, dovrebbe avere delle competenze e delle esperienze ben diverse da quelle di Cicchetti.
Non ci pare possibile che chi non e’ stato capace di vigilare sulla correttezza della gestione di una manifestazione come la Perdonanza possa offrire garanzie rispetto all’immane compito della ricostruzione; i cittadini aquilani e abruzzesi e l’opinione pubblica nazionale si aspettano legittimamente scelte fondate sulla trasparenza e la competenzae, in tal senso, la nomina di Cicchetti suonerebbe come un’offesa e una beffa. I sottoscritti consiglieri regionali, Maurizio Acerbo e Antonio Saia, interpellano il Presidente della Giunta Regionale per sapere se fosse a conoscenza della sentenza succitata e se non ritenga opportuno, alla luce delle notizie riferite, ritirare la proposta di nomina.