Dal sito http://www.leditoriale.com riportiamo un articolo del 10 settembre, di Alessandra Cococcetta.
Articolo che, per quanto descrive, richiederebbe una smentita immediata e dettagliata da parte del sindaco o, al contrario, che ne tragga le necessarie conseguenze politiche.
“FONDI PUBBLICI A “LA CIUDAD”: UN COLPO DI MANO O STUPIDITA’ AMMINISTRATIVA?”
Il Sindaco Massimo Cialente o e’ in malafede, oppure e’ meglio che cambi mestiere, lasciando ad altre intelligenze la gestione dei fondi pubblici e della pubblica amministrazione. Torniamo sui 400mila euro di fondi, destinati al Comune dell’Aquila in qualita’ di Citta’ universitaria, provenienti dal fondo del Dipartimento delle Politiche giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri e distribuiti dall’Anci, grazie ad una convenzione con il Dipartimento, sul territorio italiano, attraverso specifici bandi per realizzare progetti a favore della popolazione studentesca.
Quei 400mila euro, il Comune dell’Aquila li ha illegalmente assegnati alla onlus “La ciudad” per gestire servizi universitari, senza che l’associazione abbia mai partecipato “ufficialmente” ad alcun bando. Eppure un bando c’era, e’ scaduto il 1° aprile 2009, e vi ha partecipato il Comune dell’Aquila, con un progetto condiviso con l’Universita’, l’Adsu e l’Ama, spedito in tempo utile a Roma, alla fine di marzo dello scorso anno.
Fu grazie all’allora assessore Luca D’Innocenzo, che la partecipazione al bando fu garantita, perché la preparò in pochissimi giorni, in quanto il settore non aveva fatto un beato cavolo e lui si era appena insediato, ma riuscì a far sedere attorno ad un tavolo l’amministrazione comunale, l’Adsu, l’Universita’ e l’Ama, ed il progetto prese corpo, tenendo conto delle esigenze degli universitari, segnalate dalle associazioni studentesche allo scopo consultate.
Viene firmato quindi l’accordo di partenariato, ed ogni partner inserisce nei propri bilanci, la propria quota di cofinanziamento, il 50% dell’intero progetto, prevista nel bando, per un massimo finanziabile pari a 400mila euro. Vale la pena di ricordare che l’anno prima, il Comune era stato escluso dal bando, per errori di forma, cioe’ le solite superficialita’ dirigenziali, di cui nessuno risponde mai. Dopo il sisma, fu deciso con l’Anci di far ripartire l’anno accademico, per poter capire meglio i nuovi bisogni degli universitari ed inquadrare meglio le esigenze degli studenti, il progetto poteva così essere riformulato, potendo contare sul finanziamento massimo, di 400mila euro, accordato nel frattempo dalla Meloni, a causa del terremoto, al Comune dell’Aquila.
A luglio 2009 l’Anci ufficializza la notizia al Comune, ma la nota non arrivera’ mai all’assessorato competente, che tuttavia prosegue la strada progettuale, comunicando ai partner la necessita’ di attualizzare, in sinergia, i bisogni degli universitari, nell’autunno seguente l’Udu indica all’amministrazione come priorita’ assoluta, per gli studenti, la mobilita’ tra le sedi universitarie e tra le periferie cittadine, dove alloggiano ormai dispersi i ragazzi.
Esigenze, da quel momento, del tutto ignorate, insieme alle reali necessita’ degli universitari, e con esse l’Universita’, l’Adsu e l’Ama che saranno sostituite con un colpo di mano da un’associazione, chiamata illegittimamente a gestire 400mila euro di fondi pubblici, più 168mila euro di cofinanziamento, che a quel punto, a causa del sisma non era più richiesto, ma a giudicare dal piano economico della onlus, che prevede 120mila euro per realizzare le strutture, e’ facile far ballare le cifre, per modularle a dovere.
Come ballano le date, per cui nella delibera di Giunta, che fa proprio il progetto de “La ciudad”, si scrive che il 19 luglio 2010, ben un anno dopo, l’Anci comunica ufficialmente al Sindaco l’accredito dei 400mila euro, tempo dieci giorni, ed il 3 agosto successivo la onlus consegna il progetto definitivo, citando partner calati dal cielo, l’Udu ha infatti diffidato ieri l’amministrazione, ad usare il nome dell’associazione studentesca.
Come faceva a sapere “La ciudad”, della disponibilita’ di questi fondi, se l’unico bando utile e’ scaduto nell’aprile del 2009? Chi ha deciso di distruggere un tavolo istituzionale e competente per capire i bisogni degli studenti, per agevolare un’associazione di studenti (così l’ha definita Moroni), che avra’ in mano soldi pubblici, senza neanche aver partecipato ad un bando di gara? Qualcuno, dovra’ risponderne e chiarire una gestione di fondi dello Stato, mirata solo a fare clientela politica. Altro che rinascita della citta’ universitaria!
Alessandra Cococcetta