Con arroganza inaudita, ieri Enzo Boschi ha prospettato la possibilita’ che non siano più forniti su Internet i dati dell’INGV relativi agli eventi sismici sul territorio italiano. Un’affermazione che non sta’ “né in cielo né in terra”, parafrasando le stesse parole di Boschi. Anche se alcune argomentazioni siano in parte condivisibili, riguardo la non corretta informazione di alcuni organi di stampa ed alcuni politici, completamente all’oscuro di cosa voglia dire il termine PREVENZIONE.
Ma forse Enzo Boschi ha l’impressione di poter utilizzare la carica che ricopre a suo personale piacimento, dimenticando quali siano i suoi compiti ed i motivi per i quali sia pagato con denaro pubblico. E probabilmente ha gia’ dimenticato i motivi di “Negligenza, imprudenza, imperizia” per i quali ha ricevuto un avviso di garanzia in seguito al sisma del 6 aprile 2009 a L’Aquila.
Enzo Boschi, ed altri, non avranno meditato abbastanza sulla memoria del P.M. del 13 luglio 2010 (in questo articolo). Ad esempio, a pag. 84 della memoria troviamo le seguenti frasi:
“Tanto più che la stessa Commissione Internazionale al punto H, pagina 9, in ordine alla necessita’ di una informazione chiara corretta e completa, “raccomanda” di
– “fornire previsioni probabilistiche al pubblico”;
– “una buona informazione rende la popolazione consapevole del corrente stato di pericolosita’, diminuisce l’impatto di informazioni infondate e contribuisce a ridurre il rischio sismico e a migliorare la preparazione ai terremoti”;
– “il Dipartimento Protezione Civile, secondo i principi delle scienze sociali sull’efficacia della comunicazione pubblica, e di concerto con le organizzazione partner, dovrebbe informare con continuita’ il pubblico circa la situazione sismica in Italia sulla base delle previsioni probabilistiche”.
Mentre riteniamo opportuno che Enzo Boschi rifletta bene su quanto indicato, vi rimandiamo all’indagine di Stefania Maurizi (Famiglie Vulcaniche), pubblicata su L’Espresso del 17 giugno 2010.
Riguardo l’articolo dell’Espresso, pubblichiamo il seguente commento ricevuto da 6aprile.it da parte del geologo Maurizio Pignone:
“Come geologo dell’INGV che si occupa di progetti di formazione in emergenza sono stato in decine di tendopoli e campi ad incontrare migliaia di terremotati che ancora oggi mi ringraziano e mi telefonano per la disponibilita’ e la professionalita’ dimostrata. Per lo più io sono un PRECARIO e non un assunto come pubblicato in modo superficiale . Se fossi stato raccomandato non sarei nella condizione di centinaia di ricercatori di questo ENTE che vivono nell’incertezza e nel ricatto per un posto di lavoro! La prossima volta prendetelvea solo con chi ha sbagliato , ma ricordate che non sono i terremoti ad uccidere le persone. Provate a ricordare San Giuliano! “