…e un bel calcio nel di dietro e’ il minimo che merita chi la pensa diversamente.
Come sempre, ci auguriamo di sentire a breve voci di distinguo da chi ha parlato a nome della categoria degli albergatori. Non c’e’ alcun giustificativo economico che possa trattare gli sfollati come pura merce di ricatto economico. Ci sono modi e modi per protestare e far valere i propri diritti, e che potrebbero coinvolgere anche altri settori della cittadinanza. Quanto si legge nella notizia riportata e’ solo una becera e vigliacca protesta contro chi, dopo 16 mesi dal terremoto, deve ancora sopportare i disagi di vivere in una stanza di albergo.
La notizia: gli operatori dell’Associazione albergatori della citta’ dell’Aquila hanno deciso di bloccare il ritorno in citta’ dalla costa dei terremotati senza più casa pur avendo camere libere a disposizione”.
La protesta, ha spiegato il presidente dell’associazione, Mara Quaianni, e’ stata decisa “perché fronteggiare le spese per poter offrire servizi alberghieri ai terremotati aquilani diventa ogni giorno più difficile a causa dei ritardi nei pagamenti”.
Per il 20 agosto, inoltre, si minaccia il blocco “del rientro nelle rispettive camere ai terremotati aquilani”. “La situazione e’ ancora più difficile soprattutto per quegli operatori che, avendo dato la totale disponibilita’ alberghiera, – dice Quaianni – non sanno come sopperire alle spese giornaliere non avendo a disposizione altre entrate”.
Il presidente degli albergatori si auspica “di non dover applicare la drastica decisione confidando nella sensibilita’ delle istituzioni locali soprattutto nel commissario straordinario e nel vice commissario straordinario”.
L’ultimo pagamento per gli albergatori aquilani riguarda l’anticipo del 75% del mese di dicembre; nelle settimane passate hanno protestato anche gli albergatori della costa, minacciando di interrompere l’ospitalita’ agli sfollati.