Daniela Stati si e’ dimessa da assessore regionale alla Protezione civile, rifiuti e ambiente. Lo si e’ appreso da fonti regionali. La decisione e’ conseguente al provvedimento della magistratura che l’ha interdetta dai pubblici uffici nell’ambito dell’inchiesta per corruzione su presunti favoritismi nella ricostruzione post sisma.
La vicenda giudiziaria ha determinato un terremoto politico nella Regione Abruzzo.
Il presidente, Gianni Chiodi, dovra’ procedere a un mini rimpasto forzato, sostituendo la Stati con un’altra donna, visto che lo statuto regionale impone la presenza di due donne nell’esecutivo. In tal senso, si apre una corsa all’assessorato alla quale non sara’ estranea L’Aquila, che rivendica una rappresentanza in Giunta. Della vicenda giudiziaria si sta parlando nel corso della riunione della Giunta regionale, in corso a Pescara, e alla quale, naturalmente, non sta partecipando l’assessore Stati. Da fonti regionali si apprende che sono imminenti dichiarazioni del presidente Chiodi.
Arrestati Abruzzo volevano speculare sul terremoto
L’assessore regionale alla protezione civile, ambiente, rifiuti, Daniela Stati – destinataria della misura cautelare interdittiva dalla carica – e le quattro persone arrestate stamani sarebbero implicate in un’attivita’ illecita “al fine di ottenere il vantaggio di essere inseriti nella lista di beneficiari per fatti e atti connessi alla ricostruzione post sisma del 6 aprile 2009″.
Lo afferma il Procuratore della Repubblica dell’Aquila, Alfredo Rossini, chiarendo che non si tratterebbe di un’inchiesta legata al termovalorizzatore.
La Procura della repubblica dell’Aquila – si afferma in una nota – all’esito delle indagini svolte dalla Squadra mobile di Pescara, ha chiesto alcune misure cautelari personali a carico di cinque persone, tra cui l’assessore regionale alla Protezione Civile e all’Ambiente, Daniela Stati, per episodi di corruzione”.
Gli altri quattro coinvolti nell’inchiesta sono il padre, Ezio (ex assessore regionale, prima DC ora FI), e il compagno della Stati, Marco Buzzelli, l’ex deputato di Fi, Vincenzo Angeloni, e Sabatino Stornelli, ex amministratore delegato di Telespazio e attuale amministratore delegato di Selex service management, societa’ di Finmeccanica.
“Le indagini continuano a ritmo serrato, ci possono essere altri sviluppi – ha detto il procuratore Rossini, che ha spiegato che – la richiesta delle misure cautelari si e’ basata sull’accertamento di favori e utilita’ ricevute per aver compiuto attivita’ contrarie ai compiti e ai doveri connessi alla funzione pubblica ricoperta. L’assunto accusatorio e’ sostenuto da uno scrupoloso lavoro di riscontro che non consente lettura dei fatti alternativa a quella proposta al giudice per le indagini preliminari dell’Aquila”.
Il quadro probatorio che emerge, sempre secondo la Procura, “appare incontestabile, considerato che vi sono prove evidenti dei ‘doni’ e delle utilita’ che i privati hanno corrisposto al pubblico ufficiale (Daniela Stati, ndr) e alle persone a lei vicine. Le indagini sono ancora in corso e allo stato degli atti non sono indagati altri soggetti con incarichi rilevanti nell’ambito regionale e della protezione civile nazionale”. “La Procura della Repubblica – si legge ancora in una nota – ha chiesto misure cautelari diversificate a seconda delle posizioni, dei ruoli e delle evidenze probatorie, sia per il buon proseguimento delle indagini, sia per la proporzionalita’ dell’intervento giuridico a garanzia degli stessi indagati”.