Cialente: Protezione civile? Mi auguro non sia per la SpA
“Mi auguro che non sia un nuovo tentativo per far passare la questione della SpA dalla finestra”. Così il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, vicecommissario per la ricostruzione post-sisma, ha commentato la possibilita’ del ritorno della Protezione Civile in citta’. “E a quale titolo? . E chi sara’ il nuovo Commissario? Forse Balducci?”. “Molto perplesso” sulla possibilita’ di essere affiancato da altri due vice-commissari, Cialente ha aggiunto: “Bisogna capire a cosa servono, quello che devono fare, probabilmente tutto fa parte di un tentativo di delegittimare la mia figura”. “Lo stesso Chiodi (presidente della Regione Abruzzo e commissario per la ricostruzione, ndr) – ha aggiunto Cialente – é rimasto malissimo, credo che anche lui sia indignato, perché questa e’ una delegittimazione che passa dal Comune, ma e’ anche e soprattutto una delegittimazione che passa dal commissario”.
Cialente, aquilani protagonisti della ricostruzione
Dovranno essere gli aquilani i protagonisti della ricostruzione del capoluogo abruzzese. Lo ha detto il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, in una conferenza convocata in risposta alle dichiarazioni del premier, in merito al possibile ritorno del governo alla gestione diretta del post-terremoto. “Se qualcuno poi – ha aggiunto Cialente – vuole darci una mano lo faccia, dandoci soldi, coprendo i debiti, aiutandoci a gestire le abitazioni delle Case antisismiche che gia’ denunciano carenze strutturali”. Cialente non ha nascosto perplessita’ in merito alla risposta abitativa fornita dal dipartimento di protezione civile. “Hanno fatto delle case bellissime, ma solo per pochi – ha denunciato – quando hanno lasciato L’Aquila c’era necessita’ di altri 1.430 appartamenti. La Protezione civile però ci ha dato una pacca sulle spalle e arrivederci. Ho chiesto altri Map e ci hanno risposto picche, assicurando solo la realizzazione di 64 con i pezzi gia’ smontati”.
PSI, ennesima sparata di Berlusconi
“E’ l’ennesima sparata di Berlusconi”, secondo il Psi, “l’annunciata decisione del Presidente del Consiglio di avocare a sé e al sottosegretario Gianni Letta, la “fase 2″ della ricostruzione dell’Aquila (con ben, secondo Berlusconi, 13 miliardi di euro da spendere) a causa della manifestata incapacita’ degli amministratori locali di assumere decisioni”. “E’ l’ennesima sparata nello stile del ‘ghe pensi mi’ – si afferma in una nota del segretario regionale del Psi Massimo Carugno – una decisione autoritaria, accentrata e assolutamente non condivisa e non concertata né col resto del Governo, né con i rappresentanti delle istituzioni locali e territoriali”. A giudizio del Psi si tratta “dello strenuo tentativo di addossare ad altri le mancanze del Governo che non e’ stato capace di reperire i fondi necessari per avviare anche il benché minimo accenno di ricostruzione. E’ inoltre una palese bocciatura del Governatore Chiodi, che come e’ ben noto, e’ il Commissario alla ricostruzione. Da Berlusconi a Chiodi non si può certo dire che il Centrodestra ci fa bella figura soprattutto perché la ricostruzione dell’Aquila non deve essere un atto di imperio del premier, ma un diritto-dovere dei cittadini dell’Aquila e degli altri Comuni del cratere attraverso i rappresentanti delle loro istituzioni territoriali”.
Legambiente: decisione grave e fuorviante. Non e’ il caso di cambiare pilota ma di riempire il serbatoio.
“Una decisione grave e fuorviante”. Cosi’ il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, definisce l’annuncio del presidente del Consiglio sulla ricostruzione de L’Aquila, che Berlusconi avrebbe deciso di riaffidare alla Protezione Civile. “L’Abruzzo- commenta Cogliati Dezza – ha bisogno di finanziamenti e di normalita’, non di commissari e di procedure straordinarie . E’ stato gia’ ampiamente dimostrato come le procedure d’emergenza, protratte troppo a lungo o applicate in contesti che non sono di competenza della Protezione Civile, bypassando le leggi normalmente in vigore, rappresentano soltanto un male per il Paese. Il modello da seguire e’ quello applicato per la gestione del post terremoto umbro-marchigiano. Il ruolo degli enti locali e la condivisione dei progetti da parte della popolazione e’ assolutamente fondamentale nella ricostruzione. Piu’ i centri decisionali si allontanano dal territorio, piu’ spiragli si aprono per il malaffare”. “Abbiamo gia’ denunciato nei mesi scorsi, i pesanti ritardi nell’opera di ricostruzione – aggiunge Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo -. E’ scandaloso che il centro dell’Aquila sia off-limits, con migliaia di cittadini ancora costretti a rimanere lontani dalle proprie abitazioni. La ricostruzione finora e’ stata un bluff perche’ sono mancati i fondi. E’ stata messa in mano agli aquilani una macchina senza benzina. Non e’ il caso di cambiare pilota ma di riempire il serbatoio”.