La mia abitazione principale e’ distrutta o dichiarata inagibile: e’ vero che insieme alla mia famiglia potrò usufruire gratuitamente di appartamenti in affitto temporaneo?
Sì, a patto che i nuclei familiari non dispongano di altre soluzioni abitative all’interno della provincia di residenza o di domicilio. Le modalita’ e il contratto di locazione temporanea tra il proprietario dell’immobile e il beneficiario sono disciplinate da un modello di convenzione contenuto nell’ordinanza n. 3769 del 15 maggio 2009. I criteri di assegnazione da parte del Sindaco dipendono da: vicinanza dell’immobile al Comune di residenza, numero e composizione del nucleo familiare (persone diversamente abili, anziani e minorenni).
La mia abitazione e’ distrutta o inagibile e ho trovato autonomamente una casa in affitto. Anche in questo caso posso stipulare la convenzione?
Sì, purché il canone rientri tra i 400 e gli 800 euro, secondo i vincoli previsti dall’ordinanza n. 3769 del 15 maggio 2009. Per poter usufruire dell’agevolazione, il proprietario dell’immobile e l’affittuario devono stipulare una convezione, che può essere firmata negli uffici del Comune di residenza del cittadino sfollato o nella Prefettura della provincia in cui si trova l’immobile. In questo caso sara’ il Prefetto a inviare la bozza del contratto al Comune.
Quali sono i criteri con cui vengono assegnate le case in affitto temporaneo?
In base a quanto stabilito dall’ordinanza n. 3769 del 15 maggio 2009, i sindaci assegnano le case in affitto temporaneo in base a criteri di priorita’ che tengono conto della vicinanza dell’immobile al Comune di residenza, di quanto e’ numeroso il nucleo familiare, e se vi fanno parte disabili, anziani e bambini.
Di che tipo di contratto di affitto si tratta?
I contratti di affitto sono di 6 mesi, rinnovabili fino a 18 mesi. Il Comune paghera’ gli affitti ai proprietari degli immobili pubblici e privati che verranno messi a disposizione. I canoni, a meno di diversa dichiarazione di congruita’, vanno dai 400 fino agli 800 euro a seconda della grandezza dell’appartamento. Sono a carico dell’affittuario solo gli oneri condominiali. Chi usufruisce di questo provvedimento non ha diritto all’indennita’ di autonoma sistemazione.
Ho una casa classificata E nella zona di Pettino, la mia famiglia e’ composta da 4 persone con due bambini di 8 e 12 anni, se costruisco una casa in legno su un terreno edificabile, mi spetta il contributo per l’autonoma sistemazione? Quale importo?
Il contributo per l’autonoma sistemazione e’ corrisposto fino al momento in cui sara’ ripristinata l’agibilita’ sismica della dimora abituale, occupata alla data del 6/4/09, oppure all’entrata nella disponibilita’ dichiarata di un’altra abitazione scelta come principale. Il valore massimo del contributo mensile, per un nucleo di 4 persone e’ di 600 euro (che non costituiscono reddito per la famiglia che ne beneficia). Qualora nel nucleo familiare siano presenti persone di eta’ superiore a 65 anni o portatori di handicap o disabili con percentuali di invalidita’ pari o superiori al 67%, e’ concesso un contributo aggiuntivo di 200€ mensili per ciascuno dei soggetti sopra indicati.(OPCM n.3797 art. 24 c.1)
Dall’Urp – Uffcio relazioni con il pubblico
Un cittadino, assistito in una tendopoli dal 6 aprile, ha urgenza di trovare un’altra sistemazione. Chiede quali sono le possibili soluzioni. L’interessato ha diritto a tre opzioni:
1. Sistemazione in albergo: se sceglie questa opzione dovra’ contattare i seguenti numeri telefonici del COI di Giulianova: 0862 318603;0862 317085;085 8009245; 085 8025150
2. Contratto d’affitto agevolato: in questo caso dovra’ rivolgersi al Servizio Assistenza e Politiche Abitative del Comune dell’Aquila in Via Rocco Carabba n.6, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.30, o telefonando al numero 0862 64550
3. Sistemazione per conto proprio e quindi usufruendo del contributo di autonoma sistemazione: anche in questo caso il cittadino potra’ rivolgersi al Servizio Assistenza e Politiche Abitative del Comune dell’Aquila in Via Rocco Carabba n.6, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle13.30 e il martedì e mercoledì dalle 15.30 alle 17.30, o telefonando al numero 0862 64550.
Una ragazza lamenta di non comparire in nessuna lista del progetto C.A.S.E. Ha consegnato a mano il modulo per la segnalazione delle anomalie ma vorrebbe delle informazioni certe sullo stato della pratica: il timore e’ che sia stata persa.
La cittadina ha fatto richiesta, nel modulo del censimento, di un alloggio universitario, mentre gli elenchi riguardano le sole richieste di alloggi del progetto C.A.S.E. Per la residenzialita’ universitaria, anche in un contesto di emergenza, la competenza primaria e’ della Regione Abruzzo, che la esercita nel territorio attraverso l’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario. Ad oggi sono disponibili gli alloggi ex-Reiss Romoli, in assegnazione attraverso uno specifico bando dell’Adsu dell’Aquila (www.adsuaq.org). A partire dall’anno solare 2010 saranno inoltre disponibili gli alloggi della Caserma “Gino Campomizzi”, utilizzati per i mesi di novembre e dicembre dalle persone sfollate. Il Comune ha inoltre richiesto gli strumenti giuridici per permettere l’utilizzo di “case mobili” anche da destinare agli studenti universitari: eventuali disponibilita’ potrebbero essere rese note entro il prossimo mese di gennaio.
Si ricorda comunque che e’ possibile usufruire del Contributo di Autonoma Sistemazione, anche per le spese dei contratti di affitto, rivolgendosi agli uffici del Comune dell’Aquila di Via Rocco Carabba, n.6: si dovra’ attestare la stabile dimora nel Comune dell’Aquila alla data del 5 Aprile. Il contributo e’ concesso anche per i mesi non coperti dal contratto di affitto dell’anno 2008/09, salvo la certificazione dell’iscrizione all’Universita’ nell’anno 2009/2010.
Una signora esercitava l’attivita’ di badante all’Aquila dove risiedeva con l’anziano a cui prestava assistenza. Oggi ha perso il lavoro e quindi anche l’abitazione classificata B. Attualmente vive con amici e chiede se può usufruire di qualche agevolazione economica.
La signora, residente alla data del 6 aprile 2009 in uno dei comuni del “cratere sismico”, ha diritto al contributo di autonoma sistemazione che potra’ richiedere presentando la documentazione presso il Comune dell’Aquila in via Rocco Carabba n.6.
Una cittadina, che nel modulo per la rilevazione aveva espresso la propria preferenza per il Cas, Contributo di autonoma sistemazione, ha successivamente presentato una modifica mettendo come prima scelta un’abitazione del progetto CASE. Essendo residente a Monticchio ed avendo quindi diritto all’assegnazione di un Map, la signora vuole sapere se Monticchio e’ stata effettivamente scelta come sito di costruzione Map oppure no.
Il decreto n. 13 del 14 ottobre, in seguito modificato dal decreto n. 14 del 15 ottobre, ha individuato le aree nel comune dell’Aquila e di Lucoli in cui verranno realizzati nuovi Moduli abitativi provvisori. Monticchio, frazione dell’aquilano, e’ una delle aree scelte.
Una cittadina, che fino al 20 giugno ha vissuto in autonoma sistemazione, nel mese di luglio ha soggiornato in albergo continuando a ricevere il Cas, contributo di autonoma sistemazione, relativo al mese.Vuole sapere come deve comportarsi.
La signora deve recarsi al servizio “assistenza e politiche abitative” in Via Rocco Carabba 6 all’Aquila, per compilare il modulo di rinuncia al Cas. Deve inoltre recarsi in banca e rimandare al mittente i soldi del Cas che non le spettavano.
Una cittadina chiede, per conto della titolare, se il Contributo di autonoma sistemazione decade nel caso in cui la persona che lo riceve sia ricoverata o in malattia.
Un ricovero ospedaliero per malattia o per interventi chirurgici non influisce in alcun modo sul diritto a ricevere il Contributo di autonoma sistemazione. Diverso il caso di cui il paziente sia ospitato in un ricovero Speciale per anziani (rSa): questa sistemazione, anche prolungata nel tempo, può essere infatti ritenuta idonea a sostituire il sostegno economico previsto dal Contributo di autonoma sistemazione.